Marchio di fabbrica di Norman Foster, le facciate, a nastro, si distinguono per l’andamento curvilineo. Scandite orizzontalmente dalla successione di vetro e fasce marcapiano in metallo ondulato, sono state realizzate ad hoc sulla base del progetto dello studio Foster, affinato in fase esecutiva con la direzione lavori. Sono di due tipologie: al piano terra, a montanti e traversi con fissaggio esterno standard, tramite farfalle inserite nelle fughe dei vetri; ai piani, strutturali a cellula orizzontale. La sezione tipo di facciata prevede pannelli prefabbricati lunghi 4 metri e alti 2,4 metri per i marcapiano continui e un nastro vetrato orizzontale a cellule da tre specchiature ciascuna. I pannelli sono impostati su un’intelaiatura in acciaio cappottata internamente con lamiera in acciaio zincato ed esternamente con una lamiera in alluminio. Fra i due strati è posto l’isolante, lana di roccia, che dà l’isolamento acustico mentre la finitura esterna, dalla funzione puramente estetica, è costituita da un’ondulina in alluminio verniciato. Il montaggio è stato di tipo bottom-up con uno sfalsamento di due settimane tra parte opaca e parte vetrata. Caratteristica della facciata sono i vetri ad alta prestazione che seguono l’andamento sinuoso delle facciate. Piani dove il tamponamento è piano o generato da curvature dell’ampio raggio, sono curvi in corrispondenza degli spigoli. Il vetro è presente anche orizzontalmente, sotto la copertura: gli atrii della biblioteca e del corpo aule e dipartimenti sono infatti chiusi da lucernari a reticolo con montanti e traversi, assemblati e sigillati in cantiere con fissaggio a farfalle simile a quello del piano terra, mentre il tamburo interno utilizza il principio delle facciate ai piani ma con proporzioni diverse tra parte opaca e parte vetrata.