Nel corso della storia, il Fondaco dei Tedeschi ha mantenuto nel cuore della città di Venezia la propria identità di luogo di raccolta e accoglienza, nascendo come spazio di scambi commerciali per mercanti tedeschi, divenendo dogana sotto l’impero di Napoleone e quindi ufficio postale fino alla fine del secolo scorso.
La prima costruzione risalente al 1222, distrutta due volte da incendi e ricostruita ai primi del Cinquecento, è stata oggetto di interventi radicali di trasformazione architettonica sia per ospitare gli usi diversi succedutisi nel tempo sia per rimodellare la propria identità nei secoli in un processo di continua stratificazione storica. La storia ci racconta che il primo Fondaco risalente al 1222 è stato acquistato dal Comune veneziano per ospitare il flusso di merci con l’Oriente che avevo resa Venezia il fulcro di quegli scambi commerciali.
Ad oggi, la prima riproduzione del Fondaco, precedente all’incendio del 1505 che portò alla costruzione del secondo Fondaco, è apprezzabile nella veduta di Venezia di Jacopo dé Barbari che mostra un edifico composto da tre corpo di fabbrica a corte su più livelli anche se è quasi certo che l’edifico bruciato nel 1318 si sviluppasse su due piani. Il cosiddetto terzo Fondaco, realizzato tra il 1938 e il 1939, è a sua volta stato frutto dei profondi cambiamenti a livello istituzionale che coinvolsero la città di Venezia tra Ottocento e Novecento. L’edifico ospitava all’epoca una notevole commistione di funzioni pubbliche, tra cui gli uffici postali, che si riflette in pesanti demolizioni e ricostruzioni volute dai diversi uffici e rese necessarie non solo dallo stato dei luoghi ma anche dalla possibilità di dedicare aree e piani distinti alle diverse funzioni coesistenti a quell’epoca nell’edificio.