Sfida architettonica e sfida costruttiva, ma anche sfida urbana poiché la
torre CityLife, progettata da Arata Isozaki in collaborazione con
Andrea Maffei Architects, è il primo simbolo a sorgere nella tanto discussa area dell’ex Fiera Campionaria della città di Milano, prima del complesso di Zaha Hadid e Daniel Libeskind. 207 metri di altezza, 50 piani di uffici, 3800 postazioni di lavoro sono i dati di quello che il giovane architetto italiano, partner del maestro giapponese, definisce un “edificio macchina” ispirato alle visioni futuristiche di Antonio Sant’Elia; con elementi tecnologici come gli ascensori panoramici sui lati corti e una successione di moduli di sei piani che produce idealmente una endless tower. La configurazione “senza fine” di questo edificio non è tuttavia solo di natura compositiva: non risulta semplicemente da una sovrapposizioni di parti identiche che imprimono un ritmo serrato e costante all’involucro edilizio. L’ambizione al cosiddetto “endless” è anche un’ambizione di durata, per produrre un’architettura che, al pari del celebre Pirelli, possa influenzare lo skyline di Milano e identificare la metropoli stessa nella sua volumetria. CityLife è sostenibile, precertificato LEED GOLD e simbolo, in ogni suo dettaglio, di una produzione italiana di eccellenza nell’ambito dell’industria delle costruzioni. Andrea Maffei, nel suo studio di via Brera, ci illustra nella videointervista le caratteristiche della torre, destinata ad essere completata per la fine del 2014.