La Tangenziale Est Esterna di Milano (A58, nota anche con l’acronimo TEEM) è stata progettata con il duplice scopo di alleggerire il traffico che grava sulla Tangenziale Est interna e di raccordare i principali assi viabilistici del quadrante orientale (A1 Milano “Autosole”, A4 Torino-Trieste,
Minimo peso e massime prestazioni per la nuova tangenziale di Milano
Tangenziale Nord e A35 “BreBeMi”) con la viabilità d’ambito territoriale (SS 11 Padana Superiore, SP 103 Cassanese, SP 14 Rivoltana, SS 415 Paullese es SS9 Via Emilia).
Iniziati nel 2012, i lavori sono stati completati nel maggio 2015 per opera della Tangenziale Esterna SpA, società che rag
gruppa alcune fra le principali imprese di costruzione, autostradali e bancarie italiane, incaricata di finanziare, progettare, realizzare e gestire l’intero intervento. Lungo i circa 32 km del suo sviluppo sono presenti 20,2 km a raso o in leggero rilevato, 8,7 km in trincea, 2,1 km in viadotto e 1 km di gallerie, caratterizzati da soluzioni tecniche e per la sicurezza della viabilità all’avanguardia nel settore. Contestualmente sono state costruiti 38 km di nuove strade ordinarie e riqualificati 15 km di strade esistenti, completando 30 km di piste ciclabili e realizzando importanti lavori di mitigazione ambientale come barriere antirumore, piantumazione di alberi e opere idriche. Uno di questi casi si è rivelato di estremo interesse per la particolare applicazione geotecnica.
La soluzione per la Galleria Cologno
Nel suo tratto meridionale, pochi chilometri dopo lo svincolo con la A1, la sede autostradale della TEEM si interra in prossimità dell’abitato di Madonnina del Dresano: la galleria “Cologno”
(lunghezza 141 m) sottopassa la rotonda posta all’incrocio fra la SP 159 con la variante della SP 138 Pandina. Per ridurre il sovraccarico delle solette in calcestruzzo armato della galleria, mantenendo in quota la viabilità locale e la sistemazione a verde interna alla rotonda, i tecnici dell’impresa Pessina Costruzioni hanno impiegato circa 2.000 m3 di argilla espansa Leca 0-30. Quest’ultimo è un materiale caratterizzato da un peso decisamente inferiore rispetto a quello del terreno: ogni unità di volume presenta infatti un peso medio compreso tra i 400 e 600 kg/m3, contro i circa 2.000 kg/m3 degli inerti tradizionali utilizzati per la realizzazione di opere stradali.
La realizzazione di rilevati e riempimenti leggeri con argilla espansa Leca non comporta particolari complessità
e si adatta alle necessità tecniche, economiche e alle problematiche di cantiere. Nel caso della galleria “Cologno”, Leca 0-30 è stata posata direttamente sulla soletta, formando 2 strati spessi 50 cm, protetti da geotessile anticontaminante e alternati a 1 o 2 strati di stabilizzato granulometrico (spessore 20 cm) a seconda delle necessità. La posa in opera è una lavorazione molto semplice: l’argilla espansa è stata trasportata con autotreni fino al cantiere e movimentata con pale. Previa compattazione con rulli vibranti, sopra il riempimento alleggerito sono state poi impostate sia le pavimentazioni stradali (tipo “C”, con spessore 59 cm, e tipo “F”, con spessore 39 cm), sia il terreno vegetale (spessore 30 cm) posto all’interno della rotonda. L’impiego dell’argilla espansa Leca con
sente di coniugare le esigenze geotecniche con la tutela del territorio. Si tratta infatti di una soluzione efficace anche nel caso di interventi realizzati in terra rinforzata e in terra armata, in quanto permette la formazione di strati capaci di adattarsi alla modularità del contenimento. Un aspetto tecnico significativo di questo tipo di opere consiste negli elevati valori di attrito raggiunti dall’argilla espansa nell’interfaccia con il rinforzo
che, nonostante l’intrinseca leggerezza del prodotto, permette di dimensionare i rinforzi stessi in modo da contenere i costi di costruzione, senza pregiudizio per la sicurezza.