Il progetto, collocato in prossimità di una trafficata autostrada al fine di attirare l’attenzione del pubblico, richiama le meravigliose scogliere a strapiombo sull’Oceano Pacifico, alte fino a 40 metri, a poca distanza dal sito.
Grafton Architects, infatti, ha voluto concepire l’edificio, prevalentemente a sviluppo verticale, come una scogliera creata dall’uomo che, sul lato nord, fosse in grado di contenere il frenetico movimento della città.
Grazie al clima temperato della città di Lima, alle sperimentazioni spaziali e formali dello studio e alla volontà di rendere l’università un’arena per l’apprendimento, l’edificio appare come una composizione di volumi permeabili alla città.
Il progetto ha previsto, infatti, che solo alcune funzioni come uffici, aule, laboratori, sale riunioni e servizi venissero inseriti in volumi chiusi all’interno del telaio strutturale.
I percorsi tra i diversi ambienti risultano invece aperti e, articolandosi nell’edificio, generano una serie di spazi per incontri informali tra gli utenti.
Questi spazi, che si ispirano ai terrazzamenti coltivati lungo le sponde del lago Titicaca, sono situati sulle coperture, concepite come giardini pensili, delle aule e dei laboratori.
Crediti fotografici: Iwan Baan, Shell Arquitectos