In particolare, l'immediata vicinanza dell'edificio alla verde collina del Tecnopolo, su cui si insedia lo storico Complesso Capannacce, permette di ottenere relazioni volumetriche particolari e visuali sempre diverse.
L'edificio ha infatti un volume pulito e compatto, ma con un interessante rapporto con il contesto.
La collocazione sull'anello viario che circonda la collina, offre viste dell'edificio in movimento: grazie alla particolare facciata, composta da un'alternanza di pannelli in acciaio riflettente e pannelli di vetro, l'edificio sembra smaterializzarsi, mimetizzandosi con l'ambiente circostante.
La rotazione graduale di ogni pannello sul proprio asse, da un ulteriore senso di dinamicità, occasionalmente arricchendosi dei riflessi verdi della collina.
L'edificio è organizzato in una serie di piani connessi tra loro tramite collegamenti leggibili in facciata, siano essi scale, terrazze o piani inclinati. La distribuzione delle funzioni interne è estremamente varia e flessibile, grazie a sale conferenze e auditorium all’aperto che si integrano con il sistema della circolazione interna.
La forma a pianta quadrata comprende una corte centrale che permette all'edificio di essere percepito anche dal suo interno, lasciando che il piano terra sia trasparente e permeabile.
La corte, che è scavata fino a raggiungere il piano interrato, fa in modo che esso goda di un'illuminazione naturale e di uno spazio esterno dedicato; inoltre, tale spazio viene dilatato grazie ad un'ampia scala che lo collega alla hall del piano terra.
I parcheggi si sviluppano nel piano interrato e, fuori terra, su un lato del cortile. Gli uffici si distribuiscono lungo i lati dei 4 piani fuori terra, alternandosi con le sale riunioni.
Crediti fotografici: Julien Lanoo, Solange Souza