Il progetto prende le mosse a partire dall’imponente restyling realizzato dall’architetto giapponese Yoshio Taniguchi nei primi anni duemila e si propone di implementarlo attraverso il raggiungimento di tre obiettivi principali: aumentare lo spazio espositivo consentendo così al museo di esporre una parte più ampia della sua collezione attraverso un approccio interdisciplinare, offrire ai visitatori un’esperienza più confortevole e accogliente e, infine, migliorare la connessione tra museo e tessuto urbano del centro di Manhattan.
L’intervento di restyling per la sezione est del complesso comprende la riconfigurazione di circa 161.500 metri quadrati che ha permesso di creare due ampie gallerie espositive al terzo piano caratterizzate da una grande flessibilità, in modo da poter ospitare diverse installazioni della collezione e per le mostre speciali. La sezione occidentale, invece, è stata quasi interamente dedicata all’esposizione artistica. L’ampliamento è stato caratterizzato da una serie di gallerie verticali di diverse altezze a incastro e ha previsto la realizzazione al piano terra di una Project Room, di una galleria dedicata al design contemporaneo, uno nuovo spazio dedicato ai media, alle performance e ai film, e un’area lounge al sesto piano con una terrazza panoramica affacciata sulla 53rd Street.
La trasformazione ha consentito al museo di ampliare la superficie espositiva del 30% ottimizzando gli spazi esistenti, rendendoli più flessibili e tecnologicamente sofisticati.
Crediti fotografici: Diller Scofidio + Renfro