Successivamente sono stati incaricati, nell’ambito della gestione dell’emergenza seguita al tragico incidente del 18 aprile 2002, di affrontare la sfida di un recupero funzionale e di un rigoroso restauro dell’intero edificio, con il sostegno di una apposita Commissione Tecnico Scientifica.
Tre le fondamentali linee guida dell’intervento: una concezione organica; la rispondenza accurata ai requisiti della conservazione e del restauro, l’adeguamento agli attuali requisiti di sicurezza, comfort e risparmio energetico.
Il progetto recepisce l’esigenza di un nuovo assetto funzionale in spazi istituzionali, per congressi e incontri, per la comunicazione, per museo – esposizioni e li coniuga concettualmente e compositivamente con tre principali eccellenze del grattacielo: la snellezza strutturale; la trasparenza che esige una massima libertà e fruibilità interna; l’unità di concezione fra organismo architettonico e componenti d’arredo.
Sono state definite nel dettaglio soluzioni progettuali di allestimento ex novo di alcuni spazi di rappresentanza (l’accesso da via Fabio Filzi), di distribuzione degli spazi seriali con i relativi apparati architettonici (gli uffici), di sistemazione e finitura di quelli esistenti (il trentunesimo piano), di organizzazione ed accessibilità di luoghi inconsueti ( il teatro degli impianti), di riproposizione di alcuni spazi secondo la formatività di Ponti (l’ingresso dalla Collina), di recupero della qualità formale e materiale oltre che di una certa rappresentatività di spazi funzionali (l’auditorium).
Crediti fotografici: Paolo Cappelli, Maurizio Criscuolo