Il progetto del nuovo reparto maternità dell’ospedale Gregorio Maranon ha previsto la demolizione del vecchio ed obsoleto dipartimento e la ricostruzione di un moderno polo materno-infantile di sette piani che si sviluppa per circa 50.000 m2. La soluzione propone un blocco denso e compatto dalla forte presenza urbana, che viene scavato in regolare sequenza, da otto cortili a cielo aperto che permettono di far penetrare ed inondare di luce la profonda massa volumetrica. La compattezza dell’involucro è quindi controbilanciata dal frazionamento in unità funzionali separate che ruotano intorno a un patio che, come vuole la tradizione spagnola, costituisce la fonte di illuminazione e ventilazione naturale: una strategia tipologica mirata anche ad umanizzare la complessità organizzativa di un ospedale a così grande scala. Le degenze si affacciano quindi sulle corti, creando rapporti intervisivi e scorci spaziali che sollecitano un’idea di ospedale come micro-città partecipata e coesa. All’esterno, la scelta di un rivestimento tecnologicamente avanzato di pannelli in vetro e alluminio conferisce continuità all’architettura che, se da un lato aspira, come sostiene Moneo, a una certa sofisticata laconicità, dall’altro vuole comunicare la qualità e l’efficienza del settore sanitario che iconicamente rappresenta.
Il nuovo polo ospedaliero ospita due reparti con degenze separate ma sale operatorie, Pronto Soccorso, radiologia e servizi generali in comune. Il dislivello di quota del terreno (circa 3 metri) ha consentito di realizzare due ingressi separati (alla Maternità e al Pediatrico) agli angoli opposti del piano terra. L’ingresso alla maternità (livello +0) si trova sull’angolo tra la O’Donnell e il nuovo asse viario; l’ingresso al pediatrico (livello +1), all’angolo della Maiquez con la Doctor Castelo. Sull’angolo O’Donnell/Maiquez, una rampa consente l’accesso all’ampio cortile del Pronto Soccorso al primo livello interrato. Una seconda rampa, al di sotto della piazza ricavata dalla demolizione del vecchio ospedale pediatrico, consente l’accesso alla baia di carico e scarico merci al secondo livello interrato. L’attacco a terra è modellato da corti ribassate e incassate nel terreno che isolano e salvaguardano l’integrità dell’edificio, oltre ad assolvere alla rigorosa normativa in materia di sfiati e ventilazione naturale. Per rendere permeabile un volume denso e compatto che occupa un intero isolato, Moneo ha realizzato una tipologia che ruota quindi intorno alla centralità della degenza, con ognuna delle quattro unità organizzate lungo una corte interna, facendo attenzione che non si crei mai introspezione tra le camere. Il sistema dei cortili, che si è dimostrato flessibile, capace di facilitare l’orientamento e i flussi della distribuzione, genera una rete di corridoi che strutturano la piastra e determinano chiare polarità di accesso: medici e staff sanitario circolano lungo il corridoio parallelo alla Maiquez, mentre i pazienti e le loro famiglie utilizzano quello parallelo alla nuova strada di progetto. Ai piani delle degenze, i lunghi corridoi perimetrali sono sfruttati per ospitare gli spazi di supporto cioè, le sale per il relax dei medici, per la socializzazione e l’incontro tra pazienti e visitatori, oltre alle aree comuni come la caffetteria, la cappella, le sale conferenze e le sale d’attesa.
Completano l’impianto i due piani dedicati all’alta tecnologia e cioè: la piastra con il blocco operatorio, l’unità di terapia intensiva e le sale parto (livello +2); il Pronto Soccorso (livello -1) organizzato intorno ad un ampio cortile con accesso dedicato all’emergenza e parcheggi per 11 automezzi. Al secondo piano interrato (livello -2), direttamente collegato al parcheggio, si trovano i depositi e gli spogliatoi per i dipendenti.
Nazione: SPAGNA
Inaugurazione: 2003