Il nuovo edificio, con le linee ispirate alle tubature della rete idrica metropolitana, inaugurerà entro la fine dell’anno. Le 422 finestre sulla facciata di pietra lavica, di misure tutte diverse tra loro, disegnano un labirinto di segni sul perimetro esterno, richiamo al dedalo interrato di 14mila chilometri di condutture idriche e fognarie che corrono sotto la «città sull’acqua». Protagonista l’acqua, richiamata in primis dal laghetto della piazza sotto l’Arca dove oggi sorge il palazzo con i vecchi laboratori, presto demolito. Al piano terra sono previsti una caffetteria, un foyer che sarà museo del ciclo dell’acqua con auditorium scomponibile, e un asilo nido per i dipendenti. Per la gestione dei primi due spazi sono stati lanciati due bandi, mentre per l’asilo si sta ancora studiando la formula adatta per allargare il bacino ai residenti.
Grande attenzione è stata data alla sostenibilità energetica struttura, a partire dal sistema di illuminazione che diffonderà la luce naturale grazie a un attento posizionamento di finestre a nastro a motivo ortogonale a cui sanno affiancati pozzi di luce di ampie dimensioni che creeranno una connessione visiva tra i piani e garantiranno l’illuminazione nell’area centrale dell’edificio. Il progetto si avvale delle innovazioni tecnologiche sul fronte della sostenibilità, facendone un modello di costruzione zero emissioni - zero energia, fattore che permetterà di ottenere la certificazione LEED Gold.
Crediti fotografici: Claudio Lucchin & Architetti Associati