La scuola, che sostituisce un edificio degli anni Settanta, deve la sua conformazione alla genesi del territorio veronese. Si imposta infatti su un quadrato di 71 metri di lato, pari alla decima parte del lato dei quadrati frutto della centuriazione romana (Colognola nasce come vicus romano). Inoltre le colline circostanti e il verde coltivato diventano elemento strutturante del progetto. A partire dal terreno, il tetto cresce per diventare più alto verso sud-est, dove l'edificio si stacca da terra, offrendo la possibilità di inserire un piccolo teatro semi-aperto per 100 persone. I muri perimetrali richiamano le pareti di sasso intonacate, di colore ocra, presenti nel paese. La pensilina d'ingresso e le finestre richiamano la forma delle nuvole. La corte, che chiude in un abbraccio lo spazio, senza però chiuderlo del tutto, in pianta assume la forma di un cuore. Una forma ispirata al profilo delle colline, alla quale i prospetti si adattano, grazie ad un gioco di sfaccettature. La struttura aderisce alla logica che porta al rifiuto del modello standard aula-corridoio, ciò che viene solitamente utilizzato come luogo di transizione diventa uno spazio d'incontro. Il sistema distributivo, con ramificazioni di larghezza e direzioni diverse, ha sbocchi visivi verso l'esterno ed è dotato di punti di sosta: nelle pareti si aprono finestrature quadrate dalle quali si vede l'interno delle aule. Queste aperture fungono anche da sedute.