La tipologia e la concezione architettonica del padiglione è in linea con gli esperimenti precedenti del progettista; l’involucro rimane quindi l’elemento di maggiore sforzo concettuale ed estetico. Alla struttura di legno si sovrappongono un guscio metallico e un rivestimento semi-integrale di 10.000 celle fotovoltaiche organiche – a base di carbonio, anziché di silicone – che si solleva solo dal piano terra, interamente vetrato. Le celle integrano un totale di 30.000 LED, orientati verso l’esterno e in direzione della lamiera sottostante, che ne moltiplica la luminosità e i riflessi. È una soluzione che si propone di combinare ragionevolezza ed esuberanza, efficienza ed espressione architettonica: da un lato, la facciata produce l’energia necessaria e sufficiente per il suo stesso funzionamento; dall’altro, questa ‘pelle’ cangiante e programmabile si fa supporto per messaggi informativi e animazioni artistiche, oltre che diaframma brillante che trasforma il padiglione in un’amichevole, visibilissima lanterna notturna.
Crediti fotografici: AMDL