Progettato nel 1962 per la società Campari dai fratelli Soncini, l’edificio era considerato moderno e tecnologicamente avanzato per la sua epoca. La riqualificazione lo ha reso funzionale ed energicamente efficiente, in sintonia con l’impostazione originaria, quasi in co-progettazione dopo cinquant’anni. La pelle vetrata della facciata è scandita da elementi strutturali e parti opache di colore scuro, in sequenze quasi contrappuntistiche.
Questa architettura che veniva chiamata “l’edificio nero” prima del restyling, torna ad esserlo nella sostanza. Il giardino interno ma accessibile dalla strada, è stato ridisegnato e stempera il monocromo dei fronti con mille sfumature di verde.
L’edificio ospita uffici ai quali si sono potuti assicurare ampi spazi, recuperando quelli non utilizzati al piano terreno, puntando su un nuovo sistema di distribuzione e di flessibilità degli spazi interni.ì
La creazione di una pelle vetrata composta da moduli variabili ricompone la nuova distribuzione degli spazi del piano terra permettendo la definizione di un unico ingresso. La disposizione alternata degli elementi in alluminio anodizzato, preforato ed elettrocolorato che incornicia le specchiature trasparenti, oltre a fornire un ulteriore grado di flessibilità alle partizioni interne, smorza il contrasto fra gli ambienti illuminati e lo scuro profilo della facciata.
Lungo il prospetto laterale dell’edificio le facciate presentano superfici lisce e riflettenti, realizzate con lastre di vetro low iron temprato, extrachiaro o retrosmaltato di colore grigio. Il recupero ha coinvolto anche il completo restyling del giardino interno. Insieme con l'architetto paesaggista Marco Bay, Parco Associati ha creato un progetto in armonia con la nuova immagine dell’edificio. Il contrasto tra la ghiaia grigio scuro del pavimento, animato dalle griglie di areazione originali del piano interrato, le sfumature delle piante inserite e la verticalità delle facciate crea un nuovo ordine visivo e un’innovativa divisione dello spazio. Il risultato è un armonioso gioco tra semplicità e circolarità che enfatizza l’edificio, restituendo un magnifico giardino urbano alla città.
Crediti fotografici: Park Associati