Il Centro Palatino si trova nell’area di Porta Palazzo a Torino, un’area tra le più antiche della città. All’interno del programma di riqualificazione dell’intera area, l’incarico della progettazione del nuovo padiglione per il mercato coperto dell’abbigliamento venne affidato nel 1998 allo Studio Fuksas a seguito di un concorso pubblico internazionale.
L’intervento consiste nella realizzazione di un edificio composto da cinque piani: due interrati, il primo per il parcheggio autovetture, il secondo per le centrali tecnologiche e tre piani sopraelevati adibiti ad attività commerciali, l’ultimo dei quali dedicato per intero all’attività di ristorazione.
Il piano parcheggi ha una capacità di 110 autoveicoli, si sviluppa su una superficie di 4.700 mq., ed è articolato su tre livelli. A questo piano un muro delimita lo scavo che riporta alla luce la coppia di antiche ghiacciaie ipogee.
L’accesso principale al piano terra è situato a sud-est, in prossimità dell’incrocio fra viale Giulio Cesare e via Regina Margherita.
L’area commerciale è organizzata lungo il perimetro dell’edificio così da liberare uno “spazio-piazza” nella parte centrale in corrispondenza delle due ghiacciaie ipogee del ‘700 riportate alla luce.
L’area calpestabile del piano terra è “ritagliata” attorno a queste preesistenze storiche, sulle quali è possibile affacciarsi grazie alla compartimentazione realizzata dal muro che le perimetra al piano dei parcheggi.
La corte centrale al piano terra è intercalata da 11 pilastri prismatici pluripiano attrezzati con mensole metalliche incastrate, destinate a sostenere il carico di tre passerelle metalliche che collegano i vari piani. I pilastri prismatici della “piazza” raggiungo i 13 metri di altezza. Il primo piano è organizzato secondo lo schema del piano terra, con superfici commerciali lungo il perimetro, negozi, bar e un blocco servizi per commercianti nell’angolo sud ovest, serviti da un percorso a ballatoio anulare e da un sistema di rampe che attraversando il vuoto centrale collegano i piani dell’edificio spingendosi fino alla copertura.
L’ultimo piano è occupato dal ristorante con terrazza panoramica, da dove è possibile ammirare uno scorcio del centro storico ed i profili di alcuni degli edifici più belli della città come la Mole Antonelliana e la Cappella del Guarini.
La copertura metallica dell’edificio, enfatizzata da un rivestimento in zinco, segue il disegno di “ritaglio” che ha generato lo spazio e i percorsi sottostanti, permettendo la penetrazione della luce naturale attraverso piani vetrati verticali e orizzontali.
La facciata esterna dell’edificio è costituita da un sistema di strati sovrapposti di liste di vetro, con modulo a disegno uno diverso dall’altro, sostenuti da coppie di montanti a C d’acciaio; nella zona basamentale ai ricorsi di vetro si sostituiscono progressivamente strati d’acciaio.
La facciata a doppio strato crea un’intercapedine in cui prendono posto le scale di sicurezza. L’intercapedine, posta tra l’involucro esterno in vetro e acciaio e la parete di muratura interna, nelle ore di illuminazione notturna fa risplendere il Centro come fosse una “lampada di Aladino”.
Crediti fotografici: Moreno Maggi, Maurizio Marcato, Ramon Prat