L'edificio si configura come "laboratorio aperto", uno spazio di lavoro e accoglienza, in cui le scelte distributive, tecniche e impiantistiche contribuiscono a creare una macchina sofisticata e flessibile. La parte in elevazione dell'edificio, ordinato in piani sfalsati, si connota quale volume traslucido compatto grazie al rivestimento in lastre di U-glass. Tale rivestimento svolge poi un importante compito di termoregolazione, agendo come camera d'aria preriscaldata d'inverno e, tramite aperture controllate, come controfacciata ventilata d'estate. Un sistema di illuminazione, completamente servito dalla produzione elettrica con pannelli fotovoltaici, trasforma l'edificio la sera in un corpo di luce, manifestandosi così come struttura di produzione e controllo dell'energia. L'intero edificio è poi fortemente coibentato al fine della massima riduzione di consumo energetico e segue principi di ottimizzazione delle tecnologie impiantistiche al fine di produrre un intervento fortemente sostenibile dal punto di vista ambientale. L'edificio produce infatti interamente l'energia necessaria al proprio fabbisogno attraverso il funzionamento delle tecnologie esposte, contribuendo anche ad erogare l'energia in eccesso all'edificio per uffici esistente. L'aspetto della sostenibilità si configura così come un punto cardine del progetto.
Crediti fotografici: Roland Halbe, Iotti + Pavarani Architetti