L’edificio è stato realizzato in linea con la nuova generazione di biblioteche e mediateche moderne, concepite come luoghi polifunzionali in grado di stimolare la socialità e lo scambio culturale, ed esprime questo insieme di conoscenze ed esperienze nella sua architettura dando vita a un percorso spiraliforme che prosegue l’iniziale pendenza dell’area del progetto per inserirsi all’interno della struttura.
Qui, prosegue nel suo movimento circondando l’atrio centrale, fulcro dell’intervento.
La spirale disegna un ambiente di studio e lettura vario, che permette agli studenti di muoversi nello spazio centrale o ritirarsi in luoghi più tranquilli e silenziosi lungo la facciata.
L’edificio, che unisce in un unico complesso una biblioteca, una mediateca e spazi per lo studio per creare una sinergia con il campus universitario in cui è immerso, è rivestito esternamente da una doppia facciata progettata in collaborazione con l’artista danese Jeppe Hein: il rivestimento interno è realizzato in legno di larice siberiano, mentre quello più esterno è composto da una serie di lamelle orizzontali in acciaio inox lucidato.
Il complesso, inoltre, si configura come un nuovo ingresso e punto nevralgico del campus universitario. Per sottolineare questo ruolo, gli spazi circostanti precedentemente occupati da un parcheggio sono stati trasformati in una nuova piazza urbana che si integra con l’edificio gestendo il flusso di visitatori e studenti e configurandosi come nuovo luogo d’incontro e sociale.
Crediti fotografici: Bara Bild, Kaare Viemose