L’Ecole Polytechnique Fédéral de Lausanne si colloca nell’area Nord-Ovest del suo campus, già ricco di edifici iconici come il Rolex Learning Center di Sanaa: lo SwissTech Convention Centre diventa il nuovo polo di riferimento per il campus EPFL di Losanna, in Svizzera.
Progettato da Richter Dahl Rocha & Associés, il centro convegni è una struttura dinamica che fa parte di un nuovo quartiere che comprende le nuove residenze studentesche in grado di ospitare fino a 516 studenti, servizi, edifici commerciali e un hotel con 70 camere.
L’auditorium ha una capacità massima di 3.000 persone ed è collegato direttamente alla stazione della metropolitana.
Il complesso è organizzato intorno a una piazza centrale rialzata su cui convergono gli spazi pubblici, i negozi e il centro convegni, creando un forte carattere collettivo per il quartiere.
È proprio l’auditorium ad essere protagonista della piazza e, proprio per questo, è caratterizzato da un’identità visiva e formale particolarmente forte.
All’esterno la copertura che assomiglia ad un foglio di carta piegato come gli origami giapponesi, vede aumentato il proprio senso di leggerezza, essendo sospesa sulla vetrata sottostante. Le superfici trasparenti, su un lato, sono parzialmente schermate con brise-soleil che includono al loro interno le celle solari colorate studiate dal chimico svizzero Michael Graetzel, capaci di convertire la luce del sole in energia per l’edificio, creando anche un inusuale effetto cromatico.
Lo Swiss Tech Convention Center è il primo edificio di dimensioni significative a utilizzare le Graetzel Cells, sviluppate, peraltro, proprio all'EPFL.
Queste celle solari hanno la particolarità di non essere influenzate dall'angolo di incidenza dei raggi solari, rendendole ugualmente performanti anche quando sono posizionate su superfici verticali, come accade nell'auditorium.
Inoltre, grazie al lavoro dell'artista Catherin Bolle, che ha scelto la gamma cromatica da applicare alle celle, la facciata può essere considerata uno straordinario esempio di arte e tecnologia.
Questa facciata tecnologica, orientata a ovest per ottimizzare l'esposizione al sole delle celle, è in grado di generare 8000 kwh/anno, una frazione del fabbisogno energetico dell'edificio; tuttavia, le buone performance delle celle relativamente alla luce diffusa, al pari di un processo produttivo meno costoso rispetto a quelle tradizionali e alla loro versatilità, fanno sì che l'applicazione delle Graetzel Cells possa conoscere una significativa espansione.
Oltre a produrre energia, infatti, contribuiscono a schermare e a ridurre l'irraggiamento, offrendo anche l'opportunità di realizzare giochi di colore in facciata e negli interni.
All’interno della sala principale, un sistema idraulico connesso alle sedute permette di ruotarle sotto il pavimento, all’occorrenza, liberando lo spazio e rendendolo flessibile nelle sue possibili configurazioni, adattabili a convegni ed eventi: in soli 15 minuti la sala può trasformarsi da auditorium a sala concerti fino a svuotarsi completamente. Inoltre, grazie a un sistema di partizioni mobili, la sala può essere suddivisa in stanze più intime.
Crediti fotografici: Fernando Guerra, Adrien Barakat, Ennio Bettinelli