Vicino al campus dell’Università Bocconi, un immobile anonimo, tipico intervento del secondo dopoguerra, è stato trasformato in residenza per studenti. L’edificio, con un affaccio su strada e uno sulla corte interna, si sviluppa su quattro piani. Con l’obiettivo di una riqualificazione energetica, sul lato verso corte è stato realizzato un cappotto con finitura a pittura. Sul fronte che prospetta via Balilla, il cappotto è stato rivestito con piastrelle in ceramica diamantata e, pur senza modificare la volumetria di facciata, sono stati prolungati i terrazzi del secondo e del terzo piano. Il Regolamento Edilizio del Comune di Milano vincola a un’altezza superiore a 5 metri qualsiasi intervento sugli aggetti, per questo non è stato possibile adeguare i balconi del primo piano (che si trovano a 4,8 metri). Una griglia metallica, che accoglierà piante rampicanti e vasi anch’essi rivestiti in ceramica, attribuisce carattere alla parte centrale del prospetto e omogeneità al disegno di facciata.
La cancellata d’ingresso, inserita nel basamento, è stata aggiornata in armonia con il frame metallico, elemento di connessione dei balconi. L’intervento si innesta nella cortina esistente, attribuendo identità e carattere all’edificio attraverso l’uso della ceramica diamantata in dialogo cromatico con il verde naturale.