Dalla strada l’edificio si presenta come una lunga parete di mattoni faccia a vista, interrotta da vetrate e protetta da un portico, che termina in un’ampia pensilina intorno a un grande albero, segnale dell’ingresso principale. Non esiste differenza qualitativa né subordinazione tra spazi edificati e spazi aperti: il giardino è integrato con l’edificio e diviso a sua volta in aree corrispondenti agli ambienti interni, per cui è sufficiente lo scorrimento di una parete vetrata per realizzare quella continuità tra esterno e interno che conferisce unità all’intervento. Tutte le sezioni, nuclei generatori dell’edificio, sono di dimensioni e forme analoghe ma variano nell’aggregazione: mentre nel nido si compongono in una configurazione introversa, nella scuola materna - dove il contatto dei bambini col mondo esterno è più diretto - assumono una composizione più estroversa.
La luce naturale penetra dalle ampie finestre, dai lucernari sulla copertura e dai patii interni, veri punti focali dell’organismo, che consentono giochi all’aperto protetti e la visione simultanea delle varie attività intorno alle vetrate.
Crediti fotografici: MTA Associati – Giancarlo de Carlo Associati