È l’impresa di costruzioni Frimat Spa con lo studio di architettura Ati Project ad aggiudicarsi la gara d’appalto curata da Invitalia per la realizzazione del nuovo volume di ingresso su via Rampari, primo intervento che segna l’avvio della fase di nuova edificazione del progetto di Scape, Studio Arco e Valentini Architetture.
Dopo il restauro e la riqualificazione delle strutture esistenti, che fino al 1992 hanno ospitato le carceri cittadine, è pronto a prendere corpo il progetto contemporaneo del nuovo Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah a partire dalla realizzazione del nuovo edificio di ingresso al quale si andranno poi ad aggiungere altri quattro corpi edilizi che, insieme all’edificio D, quello appena appaltato, simboleggeranno i primi cinque libri della Bibbia (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio).
Il tema del libro caratterizza tutti i nuovi edifici le cui facciate riporteranno i passi salienti della Torah, in bassorilievo o con lettere estruse.
Questi, sospesi per permettere una forte permeabilità visiva al livello del parco, accoglieranno le varie funzioni del museo scandendo lo spazio cinto dalle poderose mura perimetrali dell’ex area penitenziaria.
L’edificio D, che sarà ultimato entro il 2020, è stato ideato come un’entità funzionale indipendente dalle elevate capacità tecnico-prestazionali e sarà collegata con un passaggio vetrato all’attuale sede espositiva del museo.
Strutturato su quattro piani fuori terra e uno interrato per un totale di 1.370 metri quadrati di superficie ospiterà al suo interno, oltre al nuovo ingresso, il book-shop e le aree di ristorazione del complesso museale.
Crediti fotografici: Ati Project