L’area delle acciaierie ex Falck a Sesto San Giovanni, ormai da oltre dieci anni un enorme cantiere a cielo aperto tra la metropoli e l’ex Stalingrado d’Italia, trova nuovi proprietari, una nuova archistar e un nuovo modello di sviluppo ecologico. Tutto ciò, in sinergia con la futura (e attesa da anni) Città della Salute, il nuovo polo ospedaliero lombardo che dovrebbe unire il neurologico Besta e l’Istituto dei Tumori.
Sono proprio Hines e Prelios ad aver rilevato l’area dall’immobiliarista Davide Bizzi, patron della società Milanosesto, di cui erano soci anche il gruppo saudita Fawaz Al Hokair, Sorgente Group (famiglia Mainetti) e Consorzio Cooperative Costruzioni (Ccc). Il «master plan» è stato affidato allo studio di architettura Foster + Partners, che ha preso il posto di Renzo Piano, incaricato dai vecchi proprietari. Hines è l’investitore principale e partner strategico di Milanosesto; rileverà attraverso suoi fondi di investimento, insieme con un fondo sovrano del Golfo, il primo lotto in costruzione, che vale 250 mila metri quadrati di nuove costruzioni (il 25% del totale da edificare) apportandoli in veicoli gestiti da Prelios sgr. Avrà la prelazione sui lotti successivi, sempre con Prelios sgr come asset manager. E alla fine dell’operazione Hines potrebbe rilevare le quote di Milanosesto dai soci attuali. La novità di Milanosesto però non è solo nello schema finanziario e societario ma anche nell’idea del progetto. Innanzitutto ci sarà un grande parco da 500 mila metri quadrati, grande quanto il londinese Hyde Park. «Ma la vera innovazione è realizzare un progetto che vada contro le disuguaglianze», rivendica Abbadessa, «che colmi un gap di mercato tra domanda e offerta di abitazioni in affitto per anziani, studenti e famiglie giovani, che abbia però anche una sostenibilità economica. Con un progetto su larga scala e a lungo termine e con una banca partner riusciamo e creare un progetto che abbia un mix inter-generazionale accessibile e con la qualità massima. Un progetto come questo in Italia non si è mai fatto». I primi abitanti, previsti per il 2025, troveranno una nuova città da 15 mila abitanti, totalmente ecosostenibile: «Abbiamo trasformato una ferita della città in una delle più grandi opportunità per ricucire la periferia alla Grande Milano», commenta Luigi Aiello, responsabile corporate e business development di Prelios.