1- Enduring Ambiances dedicata ai progetti capaci di incarnare una continuità nello spazio e nel tempo;
2- Comunità di stabilizzazione dedicata ai progetti che rafforzano comunità emergenti o esistenti superando identità e barriere;
3- Sintesi emotiva, dedicata a progetti in grado di creare ambienti comunicativi positivi con oggetti o dispositivi capaci di interagire con le sensazioni umane.
Al concorso erano candidati oltre centotrenta designer e la commissione dei giurati, composta da Elena Braghieri (fotografa), Paola Carimati (giornalista), Marco Ferreri (designer), Constance Gennari (fondatore di The Socialite Family), Irene Kronenberg e Alon Baranovitz (designer), Luca Nichetto (designer), Angela Rui (Critica del design e curatrice), Paolo Ulian (designer), ha scelto di premiare le opere di Yoya Kobayashi, Kodai Iwamoto e Nienke Helder nelle rispettive categorie, mentre a Gerjanne van Gink, con ADS-Mirror, è andato il Premio Speciale della Giuria.
Un Premio alla Carriera è stato inoltre conferito a Gianni Pettena, architetto, artista e critico, professore di Storia dell’Architettura Contemporanea all’Università di Firenze e di Progettazione alla California State University, per aver ispirato giovani architetti e designer con progetti e visioni idealizzate di spazi e paesaggi urbani.
La premiazione si è svolta negli attici di FuturDome, storica sede del futurismo italiano recentemente restaurato con il supporto indispensabile delle tecnologie Knauf, in via Paisiello 6 a Milano.
Andrea Bucci, Knauf CEO, ha dichiarato “Knauf sostiene da sempre FuturDome e le sue iniziative: sono Knauf i sistemi usati per il restauro di FuturDome, c’è Knauf nelle sponsorizzazioni delle sue attività e sono di Knauf i materiali con cui gli artisti hanno plasmato le opere della mostra The Habit of a Foreign Sky. Tra Knauf e FuturDome c’è una notevole affinità di visione, avendo Knauf una vocazione alla ricerca e all’uso umanistico della tecnologia, che si inserisce perfettamente nei canoni delle attività di FuturDome. Il FuturPrize rappresenta così per Knauf un contesto ideale per comunicare e condividere la propria visione e la propria missione con il gotha degli opinion leader italiani dell’edilizia e dell’abitare, rendendo tutti partecipi delle possibilità che Knauf e le sue tecnologie offrono al settore edile italiano per la realizzazione di un abitare più nuovo, più confortevole e più rispettoso dell’ambiente.”
Ecco in dettaglio i premi assegnati e le motivazioni
A Nienke Helder (Eindhoven, Paesi Bassi), con il progetto Sexual Healing, è stato assegnato il premio per la categoria Stabilising Communities, per la sua ricerca dedicata, attraverso la realizzazione di alcuni oggetti sensori, a riattivare nelle donne che hanno subito violenza, le zone erogene mortificate dall’incapacità di provare nuove sensazioni attraverso il proprio corpo.
Con questo riconoscimento si è voluto valorizzare un progetto in grado di rafforzare comunità emergenti o già esistenti. In ricordo dei futuristi che si incontrarono, dialogarono, discussero e lavorarono in FuturDome, l'estetica e la funzionalità del progetto lascia emergere dinamiche che intrecciano nuove identità, nuovi impieghi o nuovi ambienti, focalizzati sul superamento delle identità nazionali e delle sfide globali. Il progetto riflette e rappresenta un antidoto contro la complessità del mondo contemporaneo, trasformandolo in una cura unica e nuova.
A Kodai Iwamoto (Kagoshima, Giappone), con il progetto Plastic Blowing, è stato assegnato un premio del valore di 2000 euro per la categoria Enduring Ambiances, per la capacità di conferire un nuovo risvolto ad un’antichissima tecnica di espansione di materiali plastici per mezzo della soffiatura.
Evocando le ferventi ricerche dei futuristi, riuniti in FuturDome, il progetto selezionato incarna una continuità nello spazio e nel tempo, al fine di concepire una relazione unica tra i materiali installati nello spazio e le relative estensioni. La categoria definisce l'autore con un profilo innovativo, prefigurando, una nuova visione delle conseguenze e degli effetti che il suo progetto potrebbe instillare in un futuro prossimo o lontano.
A Yoya Kobayashi (Tokyo, Giappone), con il progetto Quiet, è stato assegnato il premio per la categoria Emotional Synthesis. Quiet è un oggetto composto da contenitori cilindrici in vetro trasparente, un umidificatore attivato, per il principio di capillarità, da tessuti di organza che purificano l’acqua e la fanno risalire a diverse altezze. Un progetto votato a generare la ricerca di una sintesi emotiva riconoscibile. Le previsioni sul futuro teorizzano che, prima della fine di questo secolo, gli umani parleranno più con macchine senzienti che con altri umani.
Questa ricerca sviluppa un concetto in grado di creare oggetti o dispositivi intelligenti, insegnando loro come interagire con le sensazioni umane, al fine di creare ambienti comunicativi positivi. La mappa delle emozioni deve rimanere un fine progettuale fondamentale e un bisogno speciale per gli esseri umani, proprietà che non possono essere affrontate dalla contemporanea tecnologia emozionale.
Il premio del Lifetime Achievement è andato a Gianni Pettena (Bolzano, Italia), che con il suo Archipensieri (2001, 2002) si è dimostrato un artefice che senza mai abbandonare il proprio percorso artistico è rimasto coerente con le sue origini, evolvendo attraverso un'attività teorica che non rinnega mai tutte le precedenti premesse ideologiche ma, al contrario, enfatizza teorie e concetti relativi allo scambio e alla sovrapposizione di discipline artistiche.
A Gerjanne van Gink, con ADS-Mirror, è andato il Premio Speciale della Giuria. ADS-Mirror è un progetto che evidenzia, attraverso una lastra riflettente retroproiettata, la capacità della tecnologia di supportare categorie di anziani in cui è stato riscontrato il morbo di Alzheimer. Grazie alla visualizzazione di filmati che mostrano le gestualità relative ad azioni quotidiane, i malati di Alzheimer possono ottenere maggiore indipendenza e acquisire nuove strutture mnemoniche, senza aiuti esterni.