Mercoledì 30 gennaio, presso il Palazzo della Regione Lombardia, si è tenuta la presentazione de il Museo del Compasso d’Oro ADI. La Collezione storica del più prestigioso premio del design italiano diventerà uno dei grandi musei d’Europa dedicati al design.
Un traguardo di un percorso iniziato nel 2011 e che ha visto la risposta a un problema che era già stato posto in luce da Giò Ponti nel 1974, la necessità di uno spazio rappresentativo del sistema design Italia. Il nuovo ADI Design Museum Compasso d’Oro di Milano, che verrà ultimato nel 2020, sarà un punto di riferimento di livello internazionale per tutte le attività – creative, produttive, economiche, professionali, sociali – che ruotano intorno al design.
"E' un esempio di recupero e valorizzazione urbana di un ex edificio industriale, la volontà è quella di renderlo un museo esperienziale, con uno sguardo rivolto ai grandi sistemi museali europei. Non si vuole poi tralasciare anche il rapporto con i giovani, in collaborazione con gli ambiti universitari, portando il focus anche sulla contemporaneità" afferma il presidente ADI Luciano Galimberti " A parer nostro vi è anche la volontà di realizzare un progetto sì di respiro internazionale ma senza dimenticare il rapporto con il proprio territorio, un museo in forte connessione con un luogo che è stato e che sarà la linfa del futuro design italiano".
Con i suoi 5.135 metri quadrati di superficie, di cui 3.000 riservati alle aree espositivi, gli oltre duemila pezzi in collezione, un'esposizione permanente con gli oggetti premiati dal 1954 a oggi, mostre tematiche, spazi per riunioni di lavoro e manifestazioni pubbliche: il nuovo ADI Design Museum Compasso d’Oro di Milano sarà un punto di riferimento di livello internazionale.
Riunendo l'impegno dell’amministrazione comunale di Milano (che ha investito circa 6 milioni di euro nella ristrutturazione), di Regione Lombardia e dello Stato a quello della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, che destinerà all’iniziativa altri 2 milioni di euro circa.
L'ex area industriale tra via Ceresio e via Bramante, interamente riprogettata e rinnovata, diventa un polo del design aperto al dialogo con tutte le realtà contemporanee e alla valorizzazione del sistema produttivo italiano.
Nel nuovo profilo di Milano, meta di un numero crescente di visitatori interessati all’alta qualità culturale della città, l’ADI Design Museum Compasso d’Oro intende rappresentare un punto di riferimento che si servirà degli strumenti digitali più aggiornati per offrire al grande pubblico un’esperienza di conoscenza pienamente coinvolgente. Vuole inoltre rappresentare una risorsa per gli studenti delle scuole di design, che potranno contribuire all’esplorazione dei rapporti tra i più celebri simboli del design e i comportamenti sociali.
Nell’area avranno sede, con il museo, gli uffici dell’ADI e della Fondazione ADI, sale riunioni, la biblioteca e l’archivio storico dell’ADI (che raccoglie oltre sessant’anni di documenti storici del design italiano), un bookshop e una zona dedicata alla ristorazione realizzata sulla scorta dell’esperienza ADI per EXPO 2015.
"La collezione Compasso D'oro è una collezione generativa, nella quale ADI negli anni ha selezionato progetti importanti per la storia del design italiano" è intervenuto l'architetto
Stefano Boeri, Presidente della Triennale di Milano "Adesso il tema è comprendere come si può andare avanti insieme, collaborando, tramite un'apertura che sia certamente inclusiva da parte della Triennale e ragionando su come questi due poli potranno collaborare al meglio in futuro".
Il museo sarà allestito secondo il progetto elaborato da
Ico Migliore, Mara Servetto (Migliore + Servetto Architects) e Italo Lupi, vincitore di un concorso nazionale. Il progetto è basato sull’idea di ‘museo narrante’, concetto portato avanti dagli architetti in numerose realizzazioni museali negli ultimi anni. Sarà un centro culturale aperto al grande pubblico, attivamente coinvolto nella conoscenza del design sul filo conduttore della Collezione storica del Compasso d’Oro ADI: oltre sessant’anni della più apprezzata selezione della qualità del progetto, oggi aperta a prodotti di tutto il mondo con gli stessi criteri che le hanno guadagnato in oltre mezzo secolo la fiducia di progettisti, produttori e pubblico. Mara Servetto ha presentato il progetto nel quale "l'obiettivo principale era quello di comprendere come potessimo presentare al meglio questa collezione che è la storia del design industriale del Paese. Il museo di ADI è fondamentalmente un museo di identità, lo spazio ha avuto per cui il dovere di definire che ruolo dovesse giocare l'allestimento. Allestimento che determina oltre alle modalità museali, in cui si può fruire dei contenuti, anche i suoi tempi d'uso, tra esposizioni permanenti e temporanee in un luogo che si evolve e che cambia, questo dovuto anche al fatto che di anno in anno i contenuti si aggiornano. La Collezione di Compasso D'oro è infatti una collezione in crescendo, dove i vincitori vengono visti come semi preziosi su cui costruire il futuro."
“ADI e la Fondazione hanno scelto di uscire dai confini disciplinari del design per aprirsi alla realtà di oggi in tutte le sue manifestazioni”, spiega il presidente ADI Luciano Galimberti. “Quella che è stata per un sessantennio un preziosa collezione di design, il cui valore è stato ufficialmente riconosciuto nel 2004 dal ministero per i Beni e le Attività culturali, oggi diventa un centro culturale che si candida a un ruolo attivo nella vasta rete dei musei nazionali.”
“Siamo orgogliosi del risultato di molti anni di impegno rappresentato dalla trasformazione della Collezione storica in un vero museo contemporaneo”, conferma Umberto Cabini, imprenditore e presidente della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, che si occupa della conservazione e della promozione del patrimonio storico del premio. “L’aprirsi al grande pubblico così come agli addetti ai lavori è una condizione oggi irrinunciabile per la diffusione della cultura della qualità e del design che sta al centro dell’attenzione della Fondazione.”
Le strategie di gestione del nuovo museo saranno indicate da un Comitato d’indirizzo formato da figure di spicco in settori che vanno oltre i tradizionali confini del mondo del design. Ne fanno parte i designer Walter de Silva e Giulio Ceppicon gli storici del design e dell’architettura Luca Molinari e Beppe Finessi. Ma con loro ci sono anche figure di primo piano del mondo dell’economia, delle imprese e della comunicazione: Paolo Borzatta, direttore di The European House - Ambrosetti; Alberto Spinelli, Confindustria Lombardia; Claudio Feltrin, presidente di Assarredo; Vincenzo Gringoli, Bain & Company; Monica Maggioni, Rai.
Crediti fotografici: Roberto de Riccardis