Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, è stato protagonista della prima visita istituzionale al cantiere del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka.
A meno di 150 giorni dall’apertura dell’Esposizione Universale, che accoglierà circa 30 milioni di visitatori dal 13 aprile al 13 ottobre 2025, Fedriga ha avuto modo di osservare l’avanzamento dei lavori, per celebrare un simbolico traguardo verso la realizzazione di un progetto che, in linea con i temi di Expo, rappresenta l’ingegno, la sostenibilità e il design italiano nel mondo. Nel percorso di visita Fedriga è stato accompagnato dall’Ambasciatore Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka e dall’Architetto del Padiglione Italia, Mario Cucinella.
Con il completamento delle strutture portanti in legno avvenuto a metà ottobre, il cantiere del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka entra ora in una nuova fase cruciale. Il mese di novembre, con la definitiva chiusura dell’involucro esterno del Padiglione Italia, ha segnato il passaggio dalle opere strutturali alle attività architettoniche interne e di fit-out, con l’obiettivo di definire gli elementi sostanziali del progetto e preparare gli spazi per l’allestimento scenografico. Gli ultimi mesi del 2024 e i primi del 2025 saranno dedicati all’installazione di impianti e sistemi fondamentali, essenziali per finalizzare tutte le opere civili e completare il Padiglione fino alle ultime fasi di test e collaudo per la sua apertura il 13 aprile 2025.
Expo 2025 si terrà a Osaka dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 e ha per tema “Progettare le società del futuro per le nostre vite”. Il Padiglione Italia, progettato dallo Studio MCA – Mario Cucinella Architects, lo interpreta con “l’Arte rigenera la vita”. Al centro della visitor experience del Padiglione Italia è stata annunciata la presenza dell’Atlante Farnese, l'imponente scultura in marmo di quasi 20 quintali per circa 2 metri di altezza, appartenente alla collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), che arriva per la prima volta nella storia in Giappone e in Asia.