La dimensione dell’area è una risorsa e nello stesso tempo un problema da risolvere per evitare quel “fuori scala” tra uomo e struttura urbana che è uno dei maggiori problemi del quartiere. D’altro canto, la giacitura bassa chiude visuali che solo pochi metri più in alto sono ampie e suggestive.
In questo quadro, il progetto opera per piani orizzontali: la quota zero, tutta pedonale e sistemata a verde, ed una seconda quota su esili colonnine in acciaio e spessi setti in c.a. costituita da piani netti, appena al di sotto delle chiome dei pini, lambiti da terrapieni verdi.
Tra questi due piani si snodano i nuovi spazi: l’emeroteca, la mediateca, un teatro per 200 posti e, contrapposta, una arena per 300 persone. Tre edifici pensati come open space, disposti a ridosso di una lunga quinta metallica che, attraversandoli, separa il parco dalla strada adiacente.
La disposizione lineare realizza tre ambiti spaziali, connessi dalla trasparenza degli edifici, su cui si aprono le attività del Centro Culturale: la “piazza d’acqua”, principale accesso dal quartiere, il “boschetto” tra emeroteca e mediateca e la “piazza della multimedialità” tra mediateca e teatro.
da Modulo 385