Il programma di progetto consiste nella realizzazione di un Centro culturale inteso come nuova “piazza” di quartiere. Il sito è un parcheggio sottoutilizzato di oltre due ettari: due volte Piazza Navona; quattro volte la galleria della Stazione Termini. E’ una sezione di margine al piede di una collina edificata, conclusa da un piano basso, segnato da un filare di pini. Per un quartiere che programmaticamente non ha un centro, il progetto propone non una impossibile piazza tradizionale ma una serie di “piazze”. Ognuna segnata da grandi tralicci in acciaio a supporto degli impianti fotovoltaici ma anche fuochi di luce e colore come segnali urbani. Il percorso che connette le “piazze” si sfrangia verso la Riserva naturale, simulando il tipico rapporto romano tra città e campagna dove ai filari dei pini si associano i rilevati erbosi delle strade e l’ondulazione del terreno. Semplici collinette verdi variano le visuali costruendo una sequenza di spazi per la sosta e l’incontro. Anche in questo caso, l’intervento utilizza materiali ecologici e fotocatalitici, produce energia tramite sistemi fotovoltaici, accumula le acque meteoriche per l’irrigazione del parco.
Crediti fotografici: Face2Face Studio Abbrescia Santinelli, LC Architettura