È la cordata composta da Carlo Ratti Associati, Italo Rota Building Office, Matteo Gatto & Associati e F&M Ingegneria ad aver vinto il concorso internazionale, indetto da Invitalia in qualità di Centrale di Committenza, per la realizzazione del Padiglione Italia per l’Esposizione Universale di Dubai 2020, incentrata sul tema “Connecting Minds, Creating the Future”.
Ispirato alla lunga storia di esploratori che nel corso dei secoli hanno solcato i mari e tessuto un importante patrimonio culturale condiviso nel mediterraneo, il Padiglione esplora i modi in cui “la bellezza connette le persone”, tema della partecipazione italiana all’Expo, attraverso l’uso di tre scafi di imbarcazioni nostrane che saranno capovolti e innalzati uno accanto all’altro su alti pilastri per dar vita alla copertura.
Dipinti ciascuno in modo diverso, i tre scafi visti dall’alto avranno l’aspetto di tre petali che compongono i colori della bandiera italiana.
Inoltre, il riuso degli scafi capovolti si presenta come una scelta di sostenibilità che si riallaccia a una antica tradizione dei popoli di mare e pescatori d’Europa e del mondo.
L’architettura del Padiglione intende celebrare la storia di uomini e esploratori italiani che nei secoli hanno solcato mari e terre lontane, intessendo contatti e relazioni con tutto il mondo.
Il Padiglione Italia racconta il viaggio nella bellezza del nostro Paese, frutto costante di contaminazioni, scambi e connessioni di conoscenze, ingegno, talento e arte.
“Il progetto di Ratti, Rota, Gatto e F&M” - dichiara Paolo Glisenti, Commissario Generale dell’Italia per Expo 2020 Dubai - “ci permette di realizzare uno spazio non solo espositivo ma rappresentativo del migliore ingegno italiano, offrendo una memorabile esperienza ai visitatori, facendo vedere al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari che possono diventare promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali. Il Padiglione Italia sarà realizzato con il contributo di aziende partner - grandi, medie e piccole - chiamate a fornire le migliori componenti costruttive, impiantistiche, tecnologiche e scenografiche, capaci di dimostrare le competenze più innovative impegnate oggi nella sostenibilità, nell’economia circolare, nell’architettura digitale”.
“Il gesto del rovesciamento e riutilizzo degli scafi ci affascina profondamente: non soltanto perché carico di valori storici, ma anche perché rappresenta la realizzazione di un’architettura circolare fin dall’inizio. Le imbarcazioni che diventano parte del Padiglione potranno continuare a essere utilizzate in modi diversi anche dopo la fine di Expo” - spiega Carlo Ratti, architetto e ingegnere, socio fondatore dello studio CRA e direttore del Senseable City Lab presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT).
“Il percorso espositivo sarà scandito come un’ascesa, fino a un punto in cui diventi possibile, con l’immaginazione, osservare l’Italia dal cielo” - spiega l’architetto Italo Rota, fondatore di Italo Rota Building Office. “Ci sarà un “Prologo”, con ampi spazi ispirati alle forme delle piazze italiane, e un Gran Finale che sarà quasi come una cattedrale della Natura, della luce, della musica dell’Universo, come il cielo sul Mediterraneo e sul Deserto”.
Crediti fotografici: Carlo Ratti Associati