Resilienza del patrimonio edilizio scolastico al cambiamento climatico

La crisi climatica non è più una minaccia remota, bensì una realtà che il nostro pianeta sta attraversando, con conseguenze che potrebbero compromettere irreversibilmente i sistemi naturali ed umani nel prossimo futuro.
Di fronte agli impatti crescenti del cambiamento climatico, migliorare la resilienza dell’ambiente costruito rappresenta una sfida prioritaria per garantire la sostenibilità futura di città ed infrastrutture. Tuttavia, questa necessità richiede un ripensamento delle tradizionali strategie di progettazione e pianificazione, che devono evolversi per adeguarsi a condizioni ambientali mutevoli e sempre più imprevedibili.
Infatti, la crisi climatica ha dato origine a nuovi paradigmi di progettazione e pianificazione, volti a creare un ambiente costruito che possa adattarsi e resistere a cambiamenti imprevisti ed improvvisi, come eventi climatici estremi, disastri o crisi, ossia un ambiente “resiliente”.
Il Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento Climatico (IPCC), principale organizzazione internazionale in materia, definisce la resilienza come “la capacità di un sistema socio-ecologico di far fronte a un evento pericoloso, o ad anomalie, reagendo o riorganizzandosi in modi che ne preservino le sue funzioni essenziali, l’identità e la struttura, mantenendo tuttavia anche le capacità di adattamento, apprendimento e trasformazione” (IPCC, 2022).
Di conseguenza, un ambiente costruito “resiliente” non solo dovrebbe essere in grado di resistere agli impatti climatici, ma bensì garantire la continuità delle sue funzioni fondamentali, anche in presenza di fenomeni estremi.
L’ambiente costruito non è interessato in maniera omogenea dagli effetti del cambiamento climatico, ma il rischio dipende dall’interazione di tre fattori principali: il pericolo climatico, l’esposizione del sistema e la sua vulnerabilità.
Il pericolo climatico rappresenta l’evento o il fenomeno climatico che ha il potenziale di causare impatti negativi, come la perdita di vita, lesioni o impatti sulla salute, nonché danni o perdite a proprietà, infrastrutture, ecosistemi e risorse ambientali. L’esposizione è invece legata alla presenza di persone, mezzi di sussistenza, specie o ecosistemi; funzioni, servizi e risorse ambientali, infrastrutture o beni economici, sociali o culturali in luoghi che potrebbero essere influenzati negativamente. Infine, la vulnerabilità rappresenta la propensione o la predisposizione del sistema a subire un danno, a causa di una intrinseca sensibilità o suscettibilità al danno, nonché di una mancata capacità di reagire e adattarsi.
Pubblicato su Modulo 451 - Ottobre 2024