Padiglione Emirati Arabi

La futura collocazione del padiglione a Masdar City, in previsione dell’edizione 2020, ha stimolato una forte attenzione al processo di smontaggio: una sorta di passaggio del testimone tecnologico della “staffetta” Expo
Sicuramente elemento chiave dell’architettura, l’involucro si propone come summa di tecnologie avanzate, materiali ad alta prestazione e innovazioni di processo. A fronte di un pensiero progettuale estremamente raffinato, il coordinamento tra fornitori diversi ha creato in questo, come nella maggior parte dei padiglioni, disarmonie in cantiere e nodi tecnici da sciogliere in tempi rapidi e in situ. La sottostruttura in carpenteria metallica già installata era predisposta ad accogliere i pannelli prefabbricati costruiti a Hong Kong. Pannelli che erano stati dotati di un sistema di fissaggio non compatibile con quello della sotto- struttura, discrepanza esito di uno scarso coordinamento a monte e di una mancanza di specificità nei dettagli. Il problema è stato risolto dalla società di engineering che si è occupata di interfacciare tecnicamente e operativamente i due elementi.
Pubblicato su Modulo 396, settembre 2015