Nuovi musei

Libertà di forma e di linguaggio per i nuovi musei, edifici che sono insieme oggetti architettonici e vettori comunicativi, sculture urbane
La tipologia architettonica del Museo, pur conservando lo status di luogo dove vengono conservati ed esposti oggetti di speciale valore per la società, ha subito profonde modificazioni nel tempo, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con la città (di cui il Museo diviene spesso nuova piazza pubblica) e la nuova connotazione di monumentalità (che raffigura le strutture contemporanee come vere e proprie “sculture urbane”). I nuovi musei contemporanei, dal Guggenheim Museum di Bilbao alla Tate Modern, dal museo di Kanazawa al Quai Branly, dal MAXXI al MACRO di Roma, si distinguono per l’assoluta libertà di espressione dell’architettura, caratterizzata in ciascuno da un diverso e specifico rapporto tra contenitore e contenuto, ovvero tra forma dell'edificio ed oggetti custoditi al suo interno. Tale caratteristica, in contraddizione rispetto all'idea comune della tipologia museale come modello unico e sempre valido, ha portato negli ultimi decenni all’abbandono di qualsiasi registro compositivo precostituito, aprendo progetto all’assoluta libertà di forma e linguaggio. Seppure non si possa identificare una chiara evoluzione tipologica storica per il Museo (a differenza di quanto accade per esempio per l’edificio teatrale), visto che ogni esempio è a sé e non riconducibile ad una forma standard codificata, è utile ripercorrere velocemente in rassegna le principali innovazioni introdotte nel corso dei secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Pubblicato su Modulo 372