Sedi: Milano - Bologna
Fondato nel 1992 a Parigi da Mario Cucinella, lo studio MCA - Mario Cucinella Architects ha oggi sede a Bologna e Milano ed è composto da oltre 100 professionisti.
MCA è specializzato nella progettazione architettonica che integra strategie ambientali ed energetiche, avvalendosi di un dipartimento di R&D interno, che analizza le tendenze del settore immobiliare con particolare attenzione alla sostenibilità.
R&D supporta i team fornendo consulenza interna durante lo sviluppo di tutte le fasi di un progetto. L’attività di ricerca parte da un’Agenda annuale, un breve documento con cui la unit propone in MCA temi ritenuti strategici per il settore.
Nello svolgimento della sua attività, la unit: attiva partnership con realtà quali università, aziende, enti locali crea momenti di condivisione interna/esterna dà applicazione pratica dei risultati attraverso lo sviluppo di strumenti/prototipazione.
Ulteriore attività è lo studio ambientale, ovvero il supporto ai progetti attraverso lo sviluppo di simulazioni software volte a ottimizzare la progettazione a scala di edificio, di masterplan e di città che consente di ridurne gli impatti e migliorarne le performance. Dalle fasi di concept creativo al cantiere, lo studio sviluppa al suo interno l’intero processo di progettazione attraverso l’adozione del metodo BIM permettendo così il dialogo in modo integrato di competenze, sensibilità e fasi diverse; in questo modo viene ottimizzato al massimo il flusso di informazioni per evitare la perdita di dati.
Lo studio si avvale di un gruppo di coordinamento BIM che svolge attività sia a scala macro sia a scala micro che riguardano: il monitoraggio normativo, lo sviluppo di standard, il monitoraggio degli strumenti tecnologici, l’implementazione software e di procedure. Lavoriamo secondo gli standard BIM internazionali ISO19650 con figure certificate UNI11337.
Architetto, Project manager di MCA - Mario Cucinella Architects, esperto in architettura sanitaria Milestone fondamentale per una cultura sanitaria internazionale volta a progetti ospedalieri virtuosi, è il risultato del lavoro collegiale della Commissione di Studio istituita presso il Ministero della Sanità che ha operato da luglio ad ottobre 2001 (voluta dall’allora Ministro Veronesi e diretta dall’Arch. Renzo Piano).
Da tale lavoro sono nati principi straordinariamente nuovi rispetto agli anni precedenti: un modello di ospedale, ad alto contenuto tecnologico ed assistenziale, rivoluzionario non tanto nella processazione e progettazione sanitaria in sé, quanto nelle conseguenze sull’ambito delle organizzazioni degli spazi che potessero accogliere i giusti processi assistenziali; un modello secondo il quale non già la cura in sé, quanto la persona che necessita di cura, dovesse essere l’elemento di riferimento progettuale assoluto.
Oggi, a più di vent’anni di distanza, il “decalogo” da lì scaturito è parte integrante della cultura progettuale sanitaria collettiva, ed è quanto MCA investiga nello sviluppo di progetti di architettura sanitaria: un sistema integrato di ricerca che costruisce un filo continuo ed ininterrotto di meditazioni progettuali, prove e soprattutto verifiche “sul campo” dei lavori realizzati. Così, il modello declinato nell’ultimo progetto, si perfeziona e si “completa” in maniera sempre più efficace ed empatica con il territorio che lo ospita, in un rapporto sinergico con le risorse naturali disponibili, con il tessuto sociale e con la comunità che utilizzerà quegli spazi.
Per MCA non esiste, quindi, un modello perfetto a cui attingere, ma un principio sempre valido: quello che pone la persona al centro delle attenzioni progettuali, che devono mirare all’ottenimento del suo benessere attraverso la creazione di spazi ricchi di bellezza.
MCA partecipa ad un programma di ricerca progettuale avanzata proprio sui temi della creazione del modello di ospedale del futuro, The Next Generation Hospital: coordina il tavolo di lavoro User centerdness della JRPHI (Joint Research Platform) nata nel 2022 dal Politecnico di Milano per investigare appunto un nuovo modello di ospedale 4.0, attraverso il confronto e condivisione con i più noti protagonisti dell’architettura sanitaria.
"Anche, e forse soprattutto, in campo sanitario il COVID ha segnato uno spartiacque. Se già le strutture mostravano proprie debolezze prima del 2020, dopo questa data sono risultate del tutto inadeguate anche per la presenza di elementi progettuali che, in passato, venivano addirittura reputati punti di forza. Ospedali pensati come enormi monoblocchi di cemento - grandi corridoi con le camere ai lati - piuttosto ostili e poco funzionali, sono stati indicati come concausa di distribuzione del virus: da soluzione a problema. E quindi, sempre più, sono da ripensare come tutto l’abitare (abitare in senso lato: si abitano i luoghi di lavoro, le scuole, le piazze,..).
Il PNRR ha destinato risorse importanti alla missione salute e l’innovazione della rete ospedaliera: per la creazione di nuovi posti letto, l’ammodernamento di reparti e di dotazioni tecnologiche, la digitalizzazione.
È necessario apportare profondo cambiamento per progettare strutture che saranno vissute, nella loro quotidianità, da molteplici utenti (pazienti, familiari, personale sanitario, amministrativo, tecnico…). Ed è importante che le architetture generino luoghi in cui le parole benessere e ospedale possano essere il più possibile legate: sono quelle generate da una progettazione che non può essere unicamente funzionale e sicura, ma che ritenga ugualmente importanti altri aspetti come l’effettivo benessere di chi, per tempi più o meno lunghi, si trova a vivere questi spazi: l’ospedale deve ritrovarsi in quanto dimora per l’uomo fragile, tornare ad essere quindi ospitale, capace di accogliere le esigenze delle persone che vivranno quei luoghi e quegli spazi attraenti e pieni di bellezza."