LA DEFINIZIONE DI STRATEGIE per la rigenerazione delle strutture ospedaliere storiche

Nel tessuto architettonico e sociale delle città, gli ospedali storici trascendono la loro funzione primaria di strutture sanitarie, emergendo come veri e propri landmark che rappresentano l’evoluzione civica e culturale. Oltre a svolgere funzioni sanitarie, gli edifici ospedalieri documentano le tappe significative nel percorso di sviluppo urbano e sono testimoni del progresso delle politiche di salute pubblica nella società. Il continuo adeguamento dei complessi ospedalieri alle esigenze del proprio tempo, riflette un profondo cambiamento nel modo di concepire la medicina e il benessere: da un modello centrato sulla malattia a uno centrato sul paziente, come testimoniato dall’emanazione dalla Dichiarazione di Alma Ata del 1978 e dalla Carta di Ottawa del 1986; infatti, tali documenti, promossi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno introdotto un approccio olistico alla salute, unendo al benessere individuale il contesto socio-culturale e ambientale della cura (Del Nord R., 2011).
La suddetta nuova visione (patient-centred) ha profondamente influenzato la progettazione ospedaliera, orientandola verso la creazione di ambienti che non solo curano ma anche promuovono la salute psicofisica, riducendo lo stress del paziente e facilitando il suo processo di guarigione. In tale ottica, il Piano-Veronesi, a partire dal 2000, ha fornito linee guida per la ristrutturazione degli ospedali, ponendo al centro l’umanizzazione degli spazi e l’integrazione di principi di flessibilità e resilienza (Meoli F., 2015).
Negli ultimi anni, l’evoluzione del sistema sanitario italiano, accelerata dalla pandemia di COVID-19 e stimolata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha visto l’implementazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e l’adozione dell’approccio One-Health; quest’ultimo modello sottolinea l’interdipendenza della salute umana, animale e ambientale, promuovendo una gestione sanitaria integrata e sostenibile che va oltre la mera reazione alle malattie (Ferrinho P. et al., 2023).
Il sopracitato processo di trasformazione, soprattutto in Italia, non può non riguardare il delicato ambito degli ospedali storici, favorendo una loro evoluzione in strutture moderne, bilanciando la conservazione del loro valore storico-culturale con l’adattamento alle contemporanee esigenze sanitarie.
Gli ospedali storici, come l’Ospedale degli Incurabili a Napoli, l’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, l’Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo di Venezia, l’Ospedale Maggiore di Milano, e il Santo Spirito in Sassia a Roma, sono esempi emblematici di come le infrastrutture sanitarie possano evolversi.
L’Ospedale degli Incurabili, in particolare, illustra le sfide e le opportunità della rifunzionalizzazione: fondato nel XVI secolo, ha dovuto adattarsi continuamente per mantenere la sua funzionalità e significato nel contesto urbano moderno.
Attualmente, è oggetto di un progetto di restauro che mira a trasformarlo in una struttura di low care, mantenendo il suo pregio architettonico e storico (AA.VV., 2019).
Gli attuali processi di trasformazione dei complessi ospedalieri storici rivelano la delicatezza del tema, a causa del loro ruolo nella trama storica e culturale delle città, testimoniato anche dalla nascita di associazioni finalizzate alla loro tutela e valorizzazione come la Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani (ACOSI) (acosi.org). Di conseguenza, il loro adattamento funzionale non è solo una risposta alle esigenze cliniche contemporanee, ma rappresenta anche un impegno verso la conservazione del patrimonio culturale.
L’articolo propone di esplorare il tema della riqualificazione degli ospedali storici analizzando i principali fattori e scelte progettuali per la loro riconversione funzionale, focalizzandosi in particolare sul processo di restauro sanitario. Attraverso la presentazione di un processo progettuale basato sull’analisi della trasformabilità del manufatto ospedaliero e attraverso la sua applicazione a un caso studio, rappresentato dall’Ospedale San Giovanni e Paolo di Venezia, si intende offrire una prospettiva su come gli ospedali storici possano essere preservati e adattati per rispondere efficacemente alle esigenze contemporanee, contribuendo così alla valorizzazione del patrimonio architettonico e alla funzionalità del sistema sanitario in un contesto urbano contemporaneo.
Pubblicato su Modulo 449 - Giugno 2024
Categorie: SANITÀ