In un clima di mutata sensibilità della
politica edilizia, unitamente a una ritrovata
cura verso l’edificio, si sta oggi
individuando un senso di coscienza e responsabilità
collettiva nel conservare e
nel trasmettere il patrimonio edilizio alle
generazioni future. In Italia, così come in
molti altri Paesi europei ed extra-europei,
ciò assume una particolare rilevanza, dal
momento che la maggior parte degli edifici esistenti è caratterizzata da evidenti e
sostanziali carenze prestazionali dal punto
di vista energetico, estetico-formale, di resistenza
meccanica e di sicurezza in caso
di evento sismico.
Considerando gli interventi di riqualificazione delle costruzioni esistenti, ed in
particolare di quelle risalenti al periodo
degli anni ’50-’90, non è possibile prescindere
dalle ricadute positive che tali azioni
possono comportare in molteplici ambiti,
non solo riconducibili all’aumentato
comfort abitativo e di sicurezza dei diretti fruitori dell’edificio, ma anche alla maggiore
vivibilità dell’area urbana di cui tali
costruzioni fanno parte. È infatti indubbio
che un’azione di riqualificazione (puntuale
o di quartiere) porti con sé delle forti potenzialità
di incremento della qualità urbana,
sociale ed ambientale del contesto in
cui l’intervento si inserisce.
Un ulteriore impulso agli interventi di riqualificazione si è recentemente registrato
in seguito all’emanazione di normative
sempre più stringenti in campo energetico,
volte a ridurre il consumo di risorse
non rinnovabili da parte degli edifici e ad
abbattere le emissioni nocive in atmosfera.
A tal riguardo fondamentale è stato il
recepimento delle Direttive 2010/31/UE
(sulla prestazione energetica nell’edilizia) e
2012/27/UE (sull’efficienza energetica).
L’attenzione verso il risparmio energetico è
il segno di un profondo mutamento culturale
e si identifica praticamente come un
aspetto implicito ed irrinunciabile nell’ambito
di ristrutturazioni e manutenzioni edilizie.
La riduzione della dispersione termica
e il conseguimento di un maggior comfort
abitativo interno sono solo alcuni degli
obiettivi dei nuovi sistemi di facciata oggi
utilizzati, ma lo sono anche se ci si trova ad
operare su edifici esistenti e datati: questi
ultimi, concepiti e costruiti in periodi in
cui il costo dei combustibili fossili non era
paragonabile con quello attuale, risultano
fortemente dissonanti con la visione contemporanea
di contenimento dei consumi
energetici, ma lo sono anche in termini di
soluzioni architettoniche.
Autori: Sabine Di Silvio, Enrico Sergio Mazzucchelli
Pubblicato su Modulo 397/2015