Questo complesso venne fondato nel 1267 dagli Umiliati di Santa Maria di Brera: una cascina a corte chiusa con gli edifici monastici e i rustici agricoli, circondati da prati irrigui permanenti e da arativi, a formare una grangia, ancor oggi ben visibile. L’intero impianto è ancora ben riconoscibile, sebbene frazionato, e rappresenta uno dei migliori esempi sopravvissuti di quel tipo di organizzazione. Con lo scioglimento dell’ordine da parte di San Carlo Borromeo (1571) il borgo passò per diverse proprietà, fino a entrare a far parte (inizi del XX secolo) del patrimonio del Pio Albergo Trivulzio.
La cascina è stata ottenuta in concessione dal Comune di Milano dall’Impresa Sociale Cascina Monluè - La Corte del Bene Comune, costituita nel 2019, con l’intenzione di far tornare a nuova vita gli spazi della Cascina, che si trovano in stato di degrado.
L’intervento dell’Impresa Sociale si inserisce in una storia plurisecolare; il progetto che prenderà vita tra le mura della cascina si pone quindi in continuità con la vocazione di apertura e accoglienza che ha storicamente segnato il borgo dalla sua antica fondazione, puntando a darne una rilettura attuale in risposta dei nuovi bisogni emergenti.
Il ruolo dell’Impresa Sociale sarà quello di “gestore sociale”, con il compito di seguire alcuni aspetti di gestione tecnica e amministrativa e contestualmente di coinvolgere gli abitanti nella vita del borgo, svolgendo una fondamentale funzione di incontro tra le persone accolte temporaneamente e la presenza abitativa continuativa. La qualità degli appartamenti e il concept architettonico, gli spazi verdi e gli ambienti comuni oltre ai servizi previsti (bar e ristorazione, infopoint, bookshop) arricchiranno la quotidianità promuovendo la socialità; il borgo sarà teatro di iniziative concepite come servizi di prossimità, orientate a generare un tessuto sociale vivo e sicuro. L’approccio è dunque quello degli spazi ibridi al fine di arricchire la quotidianità, migliorando la vita individuale e collettiva.
Con il progetto “La corte del bene comune” l’obiettivo è quello di creare quindi un luogo di socialità e integrazione, fruibile anche da persone fragili o a rischio di emarginazione.
La riqualificazione intende creare un equilibrio con l’ambiente circostante mantenendo caratteri tipici delle cascine lombarde. I due elementi centrali del progetto sono la comunità, dalla quale deriva la volontà di valorizzazione della corte come luogo di ritrovo, e la stratificazione, grazie alla quale elementi preesistenti si pongono in relazione con i nuovi, realizzati in un linguaggio architettonico contemporaneo.
La corte del bene comune è un modello imprenditoriale innovativo che integra una visione multi-stakeholder e multi-target con le logiche imprenditoriali basate sul paradigma dello shared value, puntando a sostituire al tradizionale lessico “produttivo” un nuovo modo di intendere l’attività di impresa in senso “generativo”.
Saint-Gobain Italia S.p.A. ha deciso di dare il proprio contributo a questo grande progetto di riqualificazione edilizia e di restauro conservativo con diverse soluzioni costruttive, sostenibili e innovative, che renderanno confortevoli gli spazi del complesso per le associazioni e tutti coloro che li frequenteranno. Tre i motivi che hanno spinto Saint-Gobain a partecipare a questa iniziativa:
• Vicinanza al territorio in cui è ubicata la sede principale, nel rispetto dei valori del Gruppo che si impegna a promuovere lo sviluppo sociale e ambientale delle comunità locali in cui opera.
• Attenzione per una progettazione responsabile e impegno sociale: contribuire al benessere e all’integrazione delle persone che abiteranno gli spazi, offrendo soluzioni accessibili e confortevoli.
• Condivisione degli stessi valori e principi delle realtà coinvolte nel progetto, ritenendo prioritario dare la possibilità di crescita individuale e collettiva e garantire pari opportunità.
Procedono a buon ritmo i lavori, sono state installate diverse soluzioni Saint-Gobain Italia tra cui i sistemi di copertura, composti da uno strato impermeabilizzante con funzione di freno al vapore e tenuta all’aria abbinato ad uno strato di materiale isolante in lana minerale Isover con Classe di reazione al fuoco A1.
Sono stati posati i massetti a marchio Weber ad elevata resistenza meccanica ed essiccazione medio-rapida ed è stato utilizzato l’adesivo cementizio deformabile ed elevata capacità bagnante per incollare le piastrelle.
Attualmente è in corso la realizzazione delle pareti e contropareti interne con i sistemi a secco ad alte prestazioni, costituiti da lastre in gesso rivestito a marchio Gyproc ed isolanti in lana minerale a marchio Isover, con caratteristiche differenti a seconda delle esigenze dei diversi spazi.
Nei prossimi mesi verranno installati nei diversi corpi dell’edificio i controsoffitti continui e modulari, in grado di assicurare contemporaneamente prestazioni acustiche, resa estetica, compartimentazione antincendio e, grazie all’esclusiva tecnologia
Activ’Air®, qualità dell’aria.
In ultimo, verranno i lavori nel corpo dove nascerà la foresteria e prenderà vita una attività di turismo accessibile all’insegna della massima comodità, della facilità di fruizione e dell’attenzione a tutti.