La presenza di umidità all’interno delle strutture murarie determina progressivamente il degrado degli intonaci, dei rivestimenti e delle pitture e, a lungo andare, può danneggiare gravemente l’edificio anche a livello strutturale compromettendone la stabilità.
È stata proprio questa la principale problematica riscontrata durante il recupero dell’Hotel Il Campanile della Veglia a Cherasco, in provincia di Cuneo, dove sono stati utilizzati i prodotti del Sistema Risanamento Fassa Bortolo, una linea specifica per risolvere efficacemente i danni provocati all’umidità di risalita. In questo intervento inoltre è stata utilizzata la Bio-finitura traspirante della Linea restauro Ex Novo – a base di calce NHL 3,5 – appositamente studiata per rispondere a tutte le esigenze del restauro e del recupero e particolarmente idonea per un edificio di questo tipo, la cui costruzione risale al 1765. Per le parti non colpite da problemi di umidità sono stati impiegati intonaci di fondo a base di calce e cemento.
L’edificio
Prima di diventare un accogliente albergo, l’hotel Il Campanile si chiamava “Il Palazzo delle Anime”: un nome molto suggestivo, che indicava un luogo di ritiro e di esercizi spirituali edificato nel 1765. Teatro di vicende storiche importanti, come l’occupazione delle truppe napoleoniche nel 1834, il convento è stato custodito da vari parroci. Nel 1875 Carlo Balocco, noto pittore della zona, “specializzato” in ex voto e in sacre raffigurazioni, venne invitato ad affrescare le sale principali della struttura, dove le sue opere rimangono ancora oggi testimoni della fede, nelle stanze dedicate all’accoglienza degli ospiti e agli eventi. Dal 1977 nessuno ha più abitato all’interno della struttura, e il passare del tempo ha reso inagibile l’edificio. Nel 2004 la struttura è stata acquistata dalla società Palazzo delle Anime, che avviato i lavori di recupero e messo in sicurezza il fabbricato. Successivamente è iniziata l’opera di restauro, tesa da una parte a ripristinare la dignità della struttura e riparare i danni dovuti principalmente a problemi di umidità, dall’altra a dotare il complesso di quegli elementi indispensabili per la trasformazione in struttura ricettiva.
L’intervento
Il degrado maggiore è stato riscontrato sulle pareti, provocato dall’umidità di risalita causata dalle acque meteoriche e aggravata dalla mancanza di estese porzioni della copertura. Per eliminare questi problemi si è in primo luogo provveduto all’inserimento di un vespaio aerato al di sotto del pavimento del pian terreno. Gli intonaci presentavano fenomeni di dilavamento, rigonfiamento e distacco di vari strati, oltre a macchie dovute alla presenza di inferriate metalliche. Per porre rimedio a questi danni sono stati utilizzati i prodotti del Sistema Risanamento Fassa Bortolo. Per prima cosa è stato applicato su tutte le parti il rinzaffo antisale S 641, successivamente uno strato con spessori variabili da 2 a 4 cm di intonaco macroporoso risanante S 627, che aumenta la velocità di evaporazione dell’acqua verso l’esterno e favorisce la cristallizzazione dei sali nei macropori dell’intonaco, prevenendo la formazione di tensioni e quindi rotture in superficie. Trascorsa una settimana, è stato applicata su tutte le parti risanate la bio-finitura 750 della linea Ex Novo, a base di calce idraulica naturale NHL 3,5 e appositamente studiata per il risanamento di murature umide grazie alle sue elevate proprietà traspiranti. In tutte le restanti parti dell’edificio (cucine, camere, corridoi) sono stati utilizzati l’intonaco calce/cemento KC 1 e l’intonaco calce/cemento fibrato KD 2, sui quali è stata applicata successivamente la bio-finitura 750 che, come tutti i prodotti della linea Ex Novo, ha ottenuto la certificazione ANAB-ICEA.