A Cividale del Friuli, precisamente nella frazione di Rualis, la Chiesa di Santo Stefano protomartire è stata da sempre uno dei punti di riferimento del piccolo tessuto urbano, occupando una posizione baricentrica all’interno del borgo antico. Una pianta rettangolare a navata unica con abside semicircolare sporgente e sacrestia addossata sul lato sud-est: questo l’impianto planimetrico che si eleva con una struttura portante in muratura mista e copertura a due falde in capriate di legno e manto in coppi.
In comune hanno la struttura lignea, ma le coperture di aula e abside
hanno due tipologie costruttive differenti. La prima presenta un
sistema a capriate e terzere in legno, sormontate da correntini e
tavelle in laterizio, mentre sull’abside e sulla sacrestia sono presenti
capriate a sostegno di un ordito principale con colmo e bordonali ed
uno secondario a puntoni che formano, per la parte debordante
l’edificio, gli sporti di gronda.
L'intervento
Le coperture erano interessate da forti fenomeni di infiltrazione in
corrispondenza dell’aula e dell’abside, tanto da compromettere la
salubrità delle strutture della volta, dei soffitti in genere e delle
decorazioni interne; mentre sull’area che copre la sacrestia il manto è
oggetto di continui interventi manutentivi per ovviare allo scivolamento
delle tegole e scongiurare il pericolo di infiltrazioni d’acqua.
Inoltre le travature in legno dell’ordito secondario presentavano segni
di deterioramento superficiale dovuti all’azione degli agenti
atmosferici.
La Chiesa di Santo Stefano è stata interessata da interventi di
risanamento conservativo finalizzati al pieno ripristino della
funzionalità delle coperture del fabbricato principale, con
un’attenzione particolare al manto di copertura. Per tutte le strutture
lignee, ed in particolare per l’orditura primaria che non presentava
segnali di deterioramento, è stato previsto il trattamento con
impregnanti protettivi e antitarlo.
Si è proceduto poi alla rimozione del manto di copertura in coppi
esistente portando così alla luce il sottomanto in tavelle che sono
state sigillate con malta fina. È stato quindi realizzato un nuovo manto
di copertura ventilato, utilizzando il sistema AERcoppo® di AERtetto,
che ha garantito sia una perfetta ventilazione, grazie alla formazione
di una intercapedine di circa 6 cm sotto i coppi, sia il fissaggio
meccanico dei coppi di coperta con ganci metallici. Il nuovo pacchetto
di copertura, affiancato dalla ventilazione permanente dei vani di
sottotetto, garantisce un’adeguata protezione dai fenomeni di condensa
sulle superfici. Il manto è stato poi ricostruito utilizzando coppi
nuovi ed, in parte, originali. A completamento dell’intervento sono
state poi realizzate le linee vita e uniformate le lattonerie,
integrando i canali di gronda esistenti con canali nuovi.