Una residenza diffusa, sospesa fra terra e mare.
“Ci siamo ritrovati nello spiazzo tra i ruderi esistenti e abbiamo pensato che il progetto dovesse nascere da lì, dal disegno della piazza e di percorsi naturali che assecondano la morfologia del luogo, con piccoli terrazzamenti che accolgono una volta il verde, una volta l’acqua. Gli edifici sono stati recuperati cercando di svuotarli il più possibile e integrandoli con il paesaggio, liberando così le visuali verso il mare. Più che strutture concluse, costituiscono un rifugio dal sole e dalla pioggia, proprio come gli straordinari edifici preistorici sardi. La eccezionalità del progetto nasce anche dal dialogo con gli artigiani locali, artisti della materia che hanno saputo donare vita e ricchezza al granito locale, rendendolo il vero protagonista del progetto.”  raccontano i fondatori dello studio Massimo Alvisi e Junko Kirimoto.
La villa si articola in tre edifici separati a diverse quote, e un piano seminterrato. Dovendo mantenere invariati i profili, sono stati reinterpretati gli interni e il loro rapporto con l'esterno tramite l’aggiunta di alcuni elementi contemporanei, come le nuove pergole e il box di vetro, che conduce al piano seminterrato.

Il volume principale, che ospita il soggiorno, la sala da pranzo e la cucina, era inizialmente uno spazio composto da tre scatole chiuse. Viene ripensato come un unicum, il cui passo strutturale è dettato da quattro setti paralleli orientati in direzione est-ovest, cui si alternano grandi superfici vetrate che aprono nuove visuali sulla piazza e la terrazza affacciata sul mare.
Nazione:
Tipologia: RESIDENZA
Progettista Architettonico: ALVISIKIRIMOTO + PARTNERS
Status: REALIZZATO