Il progetto mira a concepire la Villa Reale e i suoi giardini come complesso polifunzionale di livello internazionale, unitario e integrato, configurandosi come un insieme di spazi con destinazioni d’uso diversificate e complementari.
Il sistema degli accessi al complesso della Villa Reale è pensato in funzione delle 3 direttrici da cui convergono i principali flussi di visitatori – Milano a ovest, centro storico di Monza a sud e la Brianza a nord – agendo su diversi fronti:
1. Valorizzazione e riqualificazione di Viale Cesare Battisti, nella sua duplice valenza di spazio aperto appartenente alla Villa e di spazio urbano appartenente alla città
2. Ricucitura del complesso Villa /Giardini Reali al tessuto storico di Monza mediante sistemazione del “tridente: esso tornerà ad annettersi ai Giardini Reali, grazie all’interramento di via Boccaccia.
3. Possibilità di accesso pedonale diretto al complesso monumentale attraverso la rotonda dell’Appiani, dal parcheggio di Porta Monza a nord.
L’articolazione dei corpi di fabbrica costituenti il complesso monumentale e distribuiti intorno al nucleo principale della villa, ha determinato una serie di luoghi aperti, cortili e giardini. Ogni corte, con gli edifici che la circondano, può essere considerata come un nucleo funzionale indipendente, ma integrato con altri nuclei, a formare un grande complesso unitario.
Gli spazi delle corti, coperti con strutture leggere vetrate o aperte, diverranno spazi di connessione tra i nuclei, di distribuzione agli edifici di pertinenza e conterranno funzioni vitali legate a quelle contenute nei fabbricati storici circostanti.
Un nuovo spazio di accoglienza è collocato in spazio ipogeo in corrispondenza della corte principale baricentrica e contiene al suo interno tutte le attività necessarie ad informare il visitatore sugli eventi in programmazione, le biglietterie per i diversi nuclei funzionali e la logistica generale.
Una chiara scelta compositiva, di minimo impatto ambientale nei confronti della Villa, è stata fatta nel disegno degli accessi e nel trattamento superficiale della copertura dello spazio ipogeo.
Quest’ultima è risolta con una grande vetrata piana su cui scorre un velo d’acqua, che in corrispondenza della vetrata di ingresso scende a cascata.
Crediti fotografici: Studio Albini Associati