VILLA KOGELHOF -

Con un atto di temerario modernismo, con un gesto che sfida la gravità, villa Kogelhof sembra galleggiare nell’ambiente circostante, precedentemente occupato dalla fattoria Kogelhof.
E con il suo minimalismo senza compromessi, questa casa semplice e lineare potrebbe trovarsi bene davvero ovunque …ma tra gli edifici in mattoni rossi e i granai catramati, tipici di questa zona rurale dell’Olanda, è quanto mai anomala. 
Il cliente Ton Zwijnenburg, un imprenditore e commerciante internazionale di patate e cipolle , aveva acquistato il terreno da un contadino del luogo, sotto le linee guida di un’iniziativa nazionale di recupero chiamata “red for green”, sviluppato per le aree rurali in decadimento. 
Attraverso questo programma il governo olandese rilascia un permesso di costruzione ogni 10 acri di terra circa, a condizione che il compratore faccia della proprietà residua una riserva naturale pubblica. Il programma del progetto è tanto ambizioso quanto semplice è il concept. Zwijnenburg voleva che la casa fosse una forma astratta pulita e trasparente, senza elementi di distrazione in facciata, come le finestre. 
A Paul de Ruiter, è stato commissionata una scatola di vetro. Il risultato: una prodezza ingegneristica che “basta un’ora per pensarla ma sei anni per costruirla”, parole di de Ruiter. Durante tre di questi sei anni, nei giorni settimanali, Zwijnenburg ha vissuto in un piccolo camper parcheggiato accanto all’edificio in costruzione. 
L’edificio, più di 2300 mq, consiste in due volumi perpendicolari connessi da un nucleo in cemento con un’entrata, verniciata a raso. Uno è nascosto al di sotto di una vasca riflettente, profonda circa 60 cm, ed ospita un ufficio, un deposito, un bagno completo ed un garage (destinato al trattore e alle quattro macchine di Zwijnenburg). 
Il piccolo gioco d’acqua, posizionato per dominare il laghetto, di dimensioni maggiori, è stato aggiunto per migliorare le viste dalla casa ma anche per celare l’impianto idraulico, elettrico e HVAC. 
Il volume superiore, una struttura saldata in Vierendeel, è sospeso al di sopra del terreno e custodisce la zona living principale, la sala da pranzo e le stanze da letto. L’inverosimile cantilever che si viene a creare dalla maglia strutturale è sostenuto da un pilone a V collocato ad una distanza di 25 metri dal nucleo. Le camere del primo piano si articolano in accordo alle connessioni strutturali. La camera padronale è ad un estremo, insieme alla sua stanza da bagno e al suo patio, accessibile sia dal bagno che dalla zona living retrostante, con uno schema che riesce a mantenere ininterrotta la facciata continua. Cucina, sala da pranzo e camera dei bambini si allineano a completare la pianta del piano. Classici moderni di Eileen Gray e Le Corbusier vanno a costituire l’arredo sfuso della casa. 
L’estetica non compromette la ricerca dell’architetto verso una casa zero-ready. A questo scopo, de Ruiter utilizza sistemi sia passivi che attivi. La facciata è composta da un vetrocamera che usa uno speciale vetro low- iron e low-e, isolato con gas argon. I pannelli di vetro, alti 3.30 metri, sono agganciati con clip a forma di U all’interno di serramenti in acciaio, lungo tutta la facciata esterna, scivolano lungo l’apertura alta 2.70 metri della facciata continua, e sembrano sparire tra pavimento e soffitto, annullando il confine tra interno ed esterno, come una vasca infinita. Dei brise-soleil, posti circa a 18 centimetri di distanza dietro il vetro, fungono da barriera all’aria e lavora in combinazione con sistema di ventilazione che cattura il calore solare accumulato all’esterno. 
Nel frattempo, una pompa calore mantiene temperature confortevoli lungo tutto l’arco dell’anno, e sarà aiutata nei mesi invernali da una stufa indipendente alimentata dalla legna proveniente dagli alberi della proprietà. 

Crediti fotografici: Paul de RuiterArchitects
Nazione:
Tipologia: RESIDENZA
Progettista Architettonico: PAUL DE RUITER ARCHITECTS
Status: REALIZZATO
Inaugurazione: 2013