Il nuovo polo espositivo si configura come nuovo luogo di promozione per il design scozzese del ventesimo e ventunesimo secolo in grado di accogliere anche le grandi mostre internazionali itineranti che faranno di Dundee una delle nuove mete del turismo culturale europeo.
L’edificio, che si estende su una superficie di circa 8.500 metri quadrati, si presenta come un volume unico, composto da due forme piramidali rovesciate e quindi rastremate, collegate superiormente dal piano che ospita le gallerie espositive, mentre il vuoto centrale, che viene a crearsi dall’arco sotteso dal collegamento dei due volumi, rappresenta il tentativo di ricollegare fisicamente e visivamente il tessuto cittadino con l’estuario del Tay, rimandando al ruolo vitale del fiume per la città.
Per realizzare il complesso design della struttura, i progettisti hanno lavorato su pareti a doppia curvatura in calcestruzzo che si configurano come unico elemento portante dell’edificio: le pareti esterne, infatti, sono “tirantate” verso i due nuclei centrali in calcestruzzo che contengono i collegamenti verticali dalle imponenti travi in acciaio del primo piano e della copertura. Questo insieme strutturale garantisce la stabilità dell’edificio e permette di non avere nessun altro elemento portante come pilastri o colonne negli spazi interni all’infuori dei due nuclei centrali.
Le lastre prefabbricate in cemento, utilizzate per realizzare le pareti esterne dell’edificio, sono state rivestite da 2.500 lamelle di pietra ricostruita (un agglomerato di calcestruzzo e aggregati lapidei) che con la loro texture evocano le frastagliate costiere della costa orientale della Scozia.
Il progetto non ha riguardato solo l’edificio del museo, ma ha immaginato anche la realizzazione di una nuova rete di spazi pubblici per sfruttare al meglio l’area portuale. Per questo motivo sono state realizzate ai piedi del museo nuove piazze in grado di ospitare esposizioni all’aperto e collegate tra loro da passeggiata che si snoda attraverso e intorno all’edificio.
Internamente, accanto alle gallerie espositive dove trova posto l’attrazione principale del museo, la magnifica e restaurata Oak Room di Charles Rennie Mackintosh, un volume a pannelli di 13.5 metri, originariamente progettato per una sala da tè di Glasgow del 1907, è stato realizzato uno spazio dedicato al "design in action" che consente ai visitatori di avere un’esperienza diretta degli strumenti della progettazione e della creatività.
Crediti fotografici: Ross Fraser McLean, Hufton + Crow