VITAE -

MILANO

Carlo Ratti si è ispirato alla progettazione biofila (da cui discende anche il nome del progetto Vitae). Ed è proprio un vigneto l’elemento originale della progettazione. Ratti ha infatti previsto di realizzare un sentiero verde, attrezzato con una pergola ricoperta di viti, che sale dolcemente dalla quota strada alla copertura dell’edificio. Un vigneto composto di una passeggiata aperta al pubblico, lunga 200 metri. L’edificio ospiterà un ristorante-fattoria al piano terra, uffici high-tech al primo piano e, ai piani superiori, gli spazi e le attrezzature del centro di ricerca molecolare e oncologico Icom, attrezzato con stanze terrazzate per l’ospitalità dei ricercatori stranieri. Il complesso prevede la realizzazione di una nuova piazza, per un totale di cinquemila metri quadrati di spazi pubblici restituiti al quartiere. Il mix di funzioni di Vitae ripropone un modello sociale e spaziale ispirato all’armonia tra natura e scienza, tra vita pubblica e privata, delle Certose dei secoli scorsi, come nel clamoroso esempio dell’Abbazia di Chiaravalle, poco distante da via Serio.