Il progetto si inserisce in una serie di interventi proposti da prestigiosi studi internazionali per far fronte al crescente problema di densità abitativa di Singapore. La città-stato, sin dalla sua indipendenza nel 1965, ha continuato a portare avanti un intenso programma di bonifiche per rispondere all’esponenziale crescita della popolazione, in particolare straniera (42%), con un programma che ha portato a un’espansione dell’isola del 22% e che mira a raggiungere entro il 2030 il 30%.
Parallelamente a questo fenomeno numerosi progetti come quelli di Unstudio per The Scotts Tower o di Woha Architects per il Kampung Admiralty mostrano come stia lavorando anche in termini di rigenerazione urbana, riqualificando parti del tessuto cittadino e costruendo innovativi modelli multifunzionali concepiti nella maggior parte dei casi come vere e proprie città verticali. Infatti, è risultato piuttosto evidente come la normale espansione della città in verticale possa essere ulteriormente massimizzata attraverso la realizzazione di grandi complessi olistici ad uso misto in cui possono essere concentrate le attività lavorative, di vita e di svago garantendo così il massimo sfruttamento del lotto.
Il progetto V on Shenton si pone dunque in linea con questi interventi andandosi a collocare in un lotto precedentemente occupato dell’UIC Building, un grattacielo facente parte dello skyline cittadino dal 1973 e che per diversi anni ha detenuto il titolo di grattacielo più alto di Singapore.
Il nuovo complesso ospita al suo interno residenze e spazi lavorativi suddivisi in due corpi che rispondono volumetricamente ai due programmi funzionali. A questi si affiancano spazi comuni e di aggregazione come la grande caffetteria situata al piano terra della struttura per uffici o i diversi sky gardens che suddividono la torre residenziale offrendo una vista panoramica a 360 gradi sulla città e una varietà di servizi come un’area fitness, piscine, aree giochi per bambini e spazi verdi.
A caratterizzare il complesso è il suo particolare rivestimento: se infatti i due volumi si richiamano nelle forme, allo stesso modo le loro facciate si richiamano nell’aspetto. La forma base dell’esagono viene usata per creare un pattern in grado di aumentare le prestazioni delle facciate attraverso dispositivi di ombreggiatura integrati che rispondono alle particolari condizioni climatiche di Singapore.
Insieme alle sistematiche variazioni di materiale, questi pannelli geometrici aggiungono consistenza e coesione all’edificio, riflettendo al tempo stesso luci e sfumature.
Se il volume di uffici il rivestimento si basa su un modulo di facciata ripetuto e ricombinato a creare un pattern iconico e riconoscibile, per quello residenziale i pannelli geometrici incorniciano le residenze e la loro combinazione in moduli alti uno e due piani dà vita a una vera e propria torre scultorea.
Crediti fotografici: Darren Soh