L’edificio, che si estende su una superficie di circa 20.500 metri quadrati, è concepito a partire da una pianta a forma di L che si articola in alzato in una serie di volumi rettilinei che avvolgono una corte giardino interna ricca di piante native.
A caratterizzare l’edifico è il suo rivestimento, formato da una stratificazione di superfici vetrate, metallo color rame e pietra neutra che, con i suoi colori, cerca da una parte di suggerire calore, comfort e intimità a pazienti e visitatori, mentre dall’altra stabilisce un’identità unica per la struttura all’interno del campus.
La pietra in travertino, scelta per richiamare il paesaggio desertico appena fuori dalla città di Phoenix, si costituisce come podio dell’edificio, racchiudendone le aree più pubbliche.
La pietra, infatti, scorre all’interno dei principali spazi di attesa, situati nel volume centrale dell’edificio, creando una continuità materica tra interno ed esterno, mentre una doppia facciata vetrata schermata da un sistema di schermatura orizzontale porta la luce all’interno dell’edificio evitando l’eccessivo irraggiamento.
A est e a ovest, questo sistema di schermature è incrementato da un sistema di pannelli rettangolari piegati realizzati in metallo perforato che proteggono le stanze per gli esami e gli uffici dal mattino alla sera, aiutando a controllare il guadagno di calore e fornendo un senso di privacy ai malati, ma consentendo al contempo visuali non ostruite verso la città circostante e il paesaggio più lontano.
I materiali e le finiture utilizzati all’interno sono stati studiati appositamente per infondere calore e senso di ospitalità: il “look and feel” della struttura, infatti, ricorda più un hotel o una spa, presentandosi con un design elegante giocato su una palette che spazia dai toni crema ai marroni caldi che prosegue le cromie dei materiali utilizzati esternamente.
Crediti fotografici: Tom Harris, Hedrich Blessing