Un’opera mixed-use – che ospiterà laboratori, uffici e open space – pensata per azzerare la sua impronta di carbonio grazie a una progettazione fondata sull’essenzialità e sulla purezza compositiva, sulla ricerca applicata al ciclo di vita e all’impatto dei materiali costruttivi, su un approvvigionamento energetico green e sulla qualità abitativa di spazi di lavoro e di laboratori pensati per rispondere alla certificazione “my green lab”.
La progettazione di Trilitica è il risultato di una ricerca formale dove prestazioni statiche dell’edificio e linguaggio architettonico sono protesi all’ottimizzazione. L’opera si allinea all’anima industriale del quartiere di riferimento, insediandosi con coerenza e generando un nuovo marker di contesto. Il volume definito dai progettisti è un parallelepipedo allungato lungo l’asse est-ovest il cui sviluppo, compatto e unidirezionale, crea due fronti percettivi distinti. Un progetto trasparente, che punta alla purezza assoluta.
“Con Trilitica vogliamo realizzare un’opera innovativa sul piano della sostenibilità ambientale – spiega Roberto Busselli, partner e co-fondatore dello studio Busselli Scherer – senza rinunciare alla qualità compositiva dell’oggetto architettonico. Per consentire all’edificio di raggiungere gli standard richiesti dalla certificazione internazionale ILFI abbiamo lavorato sull’essenzialità di struttura e involucro”. Il risultato è un edificio che sviluppa la sua forza nel perimetro, grazie al posizionamento esterno dello scheletro, andando a liberare la superficie interna che, in questo modo, acquisisce massima flessibilità.
Lo studio compositivo realizzato dal gruppo di progettazione mette al centro il volume riducendolo all’essenziale. L’edificio è puro, privo di contaminazioni, assoluto. Forma e statica coincidono. Nella facciata questa scelta è evidente. Si parte dal concetto archetipico del portale, un oggetto trilitico elementare, per poi svilupparlo in chiave plastica e creare un elemento fortemente identitario. Dalla base alla sommità il monolite risponde al comportamento statico della struttura, creando una composizione che si alleggerisce salendo.
Sostenibilità, attrice progettuale. L’edificio è concepito per rispondere ai requisiti di certificazione ILFI (International Living Future Institute) Zero Carbon sia a livello energetico “Operational Carbon”, che compositivo “Embodied Carbon”. Questo significa che il 100% del consumo energetico operativo associato a Trilitica deriva da energia rinnovabile prodotta in loco e fuori sede; e che in termini di CO² incorporata la progettazione è volta a contenerne l’impatto grazie all’ottimizzazione e all’utilizzo di materiali a ridotta impronta di carbonio nell’intero ciclo di vita. Per essere certificato Zero Carbon, il carbonio incorporato dall’edificio è inferiore a 500 kg CO²e/m².
Durante la progettazione lo studio Busselli Scherer, unitamente a un gruppo di esperti, si è dedicato a un’approfondita analisi sui materiali andando a quantificarne l’impatto ambientale. Il materiale individuato per l’opera è una particolare tipologia di calcestruzzo realizzato con miscele ad alto contenuto di aggregati riciclati a cui si affiancano acciaio, vetro e pareti a secco rispondenti a specifiche logiche di sostenibilità. Una scelta, quella del calcestruzzo, che pur distanziandosi dall’immaginario collettivo legato alle materialità sostenibili, risponde ai requisiti di neutralità richiesti attraverso i numeri.
Internamente l’opera è studiata in chiave human centered. A tal fine il progetto prevede grandi aperture per favorire l’ingresso della luce naturale e la presenza di patii interni dedicati alla vegetazione dove gli utenti possono sostare beneficiando degli effetti positivi legati al Biophilic Design. “Nelle nostre architetture diamo molta importanza al benessere psico-fisico delle persone. Sappiamo che lo spazio genera degli effetti su chi lo vive – spiega l’architetto Busselli – favorendo comportamenti più o meno positivi. Partendo da questo principio cerchiamo di concepire degli spazi in grado di favorire esperienze positive. Diamo valore alla luce naturale, alla qualità abitativa, all’interrelazione e alla natura vissuta all’interno dell’edificio”.
A rafforzare la filosofia green di Trilitica entra in gioco un’ulteriore certificazione legata al mondo della ricerca in laboratorio: “my green lab”. Questa certificazione attesta la riduzione dell’impatto ambientale dei laboratori grazie a una progettazione che favorisce comportamenti virtuosi. Riconosciuta a livello internazionale, la certificazione my green lab viene assegnata ai laboratori impegnati in pratiche ecocompatibili, votati alla riduzione dei rifiuti e alla minimizzazione del consumo di acqua ed energia.
In linea con il concetto architettonico dell’opera, il progetto di interior design si ispira alla purezza. Materialità essenziali, a volte cangianti, si alternano ad arredi dalle linee morbide. Unico accento cromatico che connota gli ambienti dell’edificio è il blu. Una palette ispirata al mondo idrologico, ai fiumi, all’acqua – tutti elementi protagonisti delle attività di ricerca interne all’edificio.
Sviluppata su sette piani fuori terra e due interrati, per un volume complessivo fuori terra pari a 30.600 m³, Trilitica è un’opera ambiziosa che fa sue numerose sfide legate al settore dell’architettura e della costruzione. La progettazione dell’edificio verrà ultimata nei prossimi mesi con l’obiettivo di confermare queste sue virtù ad operatività raggiunta. Trilitica sorgerà al NOI Techpark (acronimo di Nature of Innovation) il quartiere dell’innovazione dell’Alto Adige. Un’area imponente, industria pesante ieri e hub di innovazione oggi, teatro di un ambizioso progetto architettonico di rigenerazione urbana.
Nazione: ITALIA
Progettista Architettonico: