Il quartiere infatti, costruito tra gli anni Cinquanta e Settanta da due figure di spicco del modernismo danese, l’architetto Steen Eiler Rasmussen e il paesaggista Carl Theodor Sørensen, nell’ottica di realizzare un complesso moderno di residenze, servizi e aree verdi, ha visto negli ultimi anni un progressivo decadimento che l’ha portato a diventare una zona con un alto tasso di criminalità.
Il progetto si inserisce perfettamente in questo contesto architettonico rispettando l’ambiente circostante attraverso un’accurata scelta dei materiali e della forma, ma creando al contempo una forte identità in grado di rendere l’edificio un motore sociale e culturale.
Costruita come un’estensione della scuola del quartiere, la Tingbjerg Library and Culture House è stata concepita come una sorta di grande imbuto dove la sua larghezza minima è di soli 1,5 metri.
L’ampia facciata in vetro dalle finestre geometriche nasconde all’interno un grande spazio openspace costituito da un grande foyer centrale sul quale si affacciano su più livelli nicchie e balconi che permettono agli utenti di partecipare alle attività sociali o semplicemente osservare quello che accade.
Esternamente, i mattoni gialli allungati e il tetto spiovente diventano un omaggio alla storia e al linguaggio architettonico del quartiere.
Crediti fotografici: Rasmus Hjortshøj - COAST