Il progetto è stato concepito come una sorta di capannone di grandi dimensioni in vetro e cemento caratterizzato da un tetto a volta sospeso sostenuto da esili colonne d’acciaio ed alcune pareti fisse.
Questo elemento che potrebbe a un primo sguardo risultare un espediente puramente estetico dona invece all’edificio un senso di apertura, permettendo di controllare l’illuminazione naturale degli ambienti interni e trasformando al contempo un semplice fabbricato in un’espressione architettonica dinamica che incorpora i principi modernisti in un design progressivo in grado di influenzare la prossima generazione di architetti.
L’ambiente interno è concepito come uno spazio open space configurabile a seconda delle esigenze e in grado di ospitare da 90 a 130 postazioni di lavoro. L’ingresso conduce a una lobby informale che si dilata e prolunga divenendo una sorta di navata che attraversa lo spazio principale in grado di ospitare mostre e momenti di critica.
Un’altra particolarità è l’utilizzo di materiali differenti per scandire gli usi e le funzioni contenute nell’edificio. Un esempio su tutti riguarda gli spazi di lavoro principali che con le loro grandi vetrate forniscono un’adeguata illuminazione degli ambienti mentre una serie di rivestimenti a parete in feltro permette agli studenti di appendere il proprio lavoro.
Crediti fotografici: Robin Hill, Miami In Focus