L’edificio, che ospita al suo interno 38 appartamenti distribuiti in 17 piani, per un’altezza complessiva di 62 metri di altezza, si caratterizza per le sue nuove facciate: il precedente involucro in cemento è stato rivestito con acciaio zincato mentre gli interni sono stati conservati allo stato grezzo.
Dan Stubbergaard, fondatore e direttore creativo di COBE ha commentato - "Volevamo mantenere più possibilmente lo spirito del Silo, lasciando il cemento a vista negli spazi interni e drappeggiandolo semplicemente con un cappotto nuovo. L'obiettivo era quello di trasformarlo dall'interno in modo da valorizzare il patrimonio della struttura tramite i nuovi abitanti e la vita urbana circostante. L'uso dell'acciaio zincato per la facciata mantiene il carattere industriale originario dell'edificio e del porto".
Gli appartamenti, singoli o a più livelli, variano dai 106 ai 401 metri quadrati, con altezze di piano fino a 7 metri. Tutte le unità dispongono di ampie finestre panoramiche a tutta altezza e balconi, molti dei quali sono stati conservati in calcestruzzo grezzo.
Sia il livello inferiore sia quello superiore sono aperti al pubblico: l’ultimo piano, composto da una scatola in vetro specchiato, che durante il giorno riflette i dintorni mentre la sera si trasforma in una sorta di grande lanterna, ospita un ristorante con vista a 360 gradi sulla città e sul mare, mentre al piano terra trova posto uno spazio flessibile per eventi.
"Le abitazioni private e le funzioni pubbliche assicurano che l'edificio rimanga attivo tutto il giorno. Queste ultime, poste al livello superiore e inferiore, garantiscono anche un'esperienza multidimensionale per i vari utenti dell'edificio. La possibilità di vedere quasi tutta la città dall’alto è qualcosa di completamente unico, qualcosa che tutti gli abitanti di Copenhagen avranno la possibilità di sperimentare. Il Silo sarà abitato, ma sarà anche una destinazione pubblica, un punto focale urbano per il nuovo sviluppo di Nordhavn” – ha proseguito Dan Stubbergaard – “Rivitalizzando il nostro patrimonio industriale, scopriamo nuovi potenziali e evidenziamo le tracce storiche nelle nostre città. Esso rappresenta una risorsa costruita, la nostra storia. Così facendo, possiamo trasformare ciò che oggi molte persone percepiscono come rifiuti industriali in tesori".
Crediti fotografici: Rasmus Hjortshøj