“Un aspetto interessante che caratterizza la Scotts Tower è il modo in cui si rapporta con il contesto urbano di Singapore: invece di concepire una città orizzontale abbiamo creato dei quartieri nel cielo: una città verticale in cui ciascuna zona ha la sua identità distinta” - ha spiegato Ben van Berkel, co-fondatore dello studio insieme a Caroline Bos.
La torre, che si estende su una superficie di 18.500 metri quadrati suddivisi in 31 piani di altezza, infatti, ospita al suo interno 231 appartamenti dai tagli variabili, ampi giardini paesaggistici e pensili, terrazze panoramiche e un’ampia varietà di strutture ricreative.
Gli appartamenti sono divisi in quattro cluster residenziali differenti, ognuno dei quali è concepito come un vero e proprio quartiere la cui identità si modifica a seconda delle unità abitative presenti, della scala, della distribuzione e articolazione dello spazio esterno e della possibilità di personalizzare il layout interno.
Ogni quartiere è riconoscibile esternamente dalla sequenza di balconi e terrazze che segue il concetto di “vertical frame”: i progettisti hanno immaginato una cornice verticale in grado di organizzare la torre in modo urbano e di trasformarla in città verticale fornendo al contempo una chiara distinzione delle parti che la compongono.
A questo si affianca l’elemento della “sky frame” che organizza a livello della hall d’ingresso, nei primi due piani, e al venticinquesimo piano, nella terrazza panoramica, gli spazi per il relax e il comfort dei residenti così come le aree verdi e le terrazze panoramiche.
Questi spazi, chiaramente riconoscibili dai prospetti, esprimono ancora più chiaramente l’idea di città verticale sottolineata ulteriormente dalla loro natura intrinseca che incoraggia l’interazione tra gli utenti, migliorando il concetto di quartiere.
Crediti fotografici: Darren Soh