Il progetto “The REACH” comprende tre padiglioni in cemento bianco costituiti da pannelli in titanio che si adattano al paesaggio, e che curvano delicatamente per catturare la luce naturale per l'interno. Sebbene tutti diversi nella forma, i tre padiglioni sono collegati attraverso la loro geometria, la superficie rigata: questa strategia crea un linguaggio di forme, delle sezioni coniche e un'acustica che riecheggia attraverso i padiglioni, avvolgendo lo spazio e disperdendo il suono all'interno. La luce naturale viene distribuita in tutti gli spazi tramite vetro traslucido, trasparente e curvo: attraverso l'incisione del vetro e il rivestimento di pellicole bianche traslucide tra gli strati, le superfici luminose diffondono la luce in profondità all'interno e brillano verso l'esterno di notte. Le finestre sono posizionate per offrire una vista completa sull'interno, incoraggiando la curiosità e l'interazione dinamica.
Gli spazi interni hanno pavimenti in cemento, pareti bianche e spazi luminosi. I muri sono rivestiti in "calcestruzzo increspato" progettato dallo studio. Altri materiali all'interno sono il legno di ciliegio e i pavimenti in legno di frassino ebanizzato, mentre gli spazi per le esibizioni presentano pavimenti in abete Douglas e Marley, porte e mobili in legno di ciliegio. Con The REACH, il collegamento diretto del Kennedy Center con il fiume Potomac è finalmente raggiunto, oltre 50 anni dopo che è stato perso nel progetto iniziale di Stone. Un nuovo ponte pedonale, che sembra galleggiare sul parco, consente un facile accesso da e verso il Rock Creek Trail e il lungomare di Georgetown.