Ogni anno, infatti, la Serpentine Gallery affida la progettazione della struttura che sarà ospita per tre mesi nei Kensington Gardens ad un architetto di fama internazionale che, al momento dell’invito, non abbia ancora ultimato un’opera nel Regno Unito.
BIG Bjarke Ingels Group è stato il sedicesimo studio di architettura a partecipare al programma estivo della Serpentine Gallery, e il padiglione è stato affiancato da altre quattro costruzioni: le case estive (Summer houses), ispirate al Queen Caroline’s Temple del 1734 e progettate dagli architetti: Kunlé Adeyemi di NLÉ, Yona Friedman, Asif Khan e Barkow Leibinger.
Il padiglione è stato concepito come una struttura in grado di racchiudere in sé molteplici aspetti spesso percepiti come opposti: una struttura sia formale sia rigorosa, modulare ma allo stesso tempo scultorea, trasparente e opaca.
Lo studio BIG ha lavorato su un tema basilare dell’architettura: un muro in mattoni.
Il muro, riproposto in forma tridimensionale, è stato costruito con telai in vibra di vetro accatastati l’uno sull’altro in modo da ottenere un oggetto scultoreo.
L’elemento del muro è poi stato scomposto nella parte inferiore per creare al suo interno uno spazio concavo dove poter ospitare eventi, caratterizzato da pavimenti in legno e profilati estrusi in fiberline.
Questa semplice manipolazione della definizione archetipica del muro ha creato una presenza all'interno del parco che cambiava man mano che il visitatore si muoveva attorno e dentro la struttura. Il prospetto Nord-Sud del padiglione era un rettangolo regolare, Il prospetto Est-Ovest aveva invece una silhouette ondulata. Andando da Est a Ovest, il padiglione era completamento opaco e materico, muovendosi invece da Nord a Sud, era interamente trasparente e immateriale.
Crediti fotografici: Laurian Ghinitoiu.